Vaticano, cominciano ad emergere i retroscena del “siluramento” del cardinale Angelo Becciu

Vaticano, cominciano ad emergere i retroscena del “siluramento” del cardinale Angelo Becciu

02 ottobre 2019

“Sassate” l’aveva anticipato già un anno e mezzo fa (leggi qui): dietro la promozione a cardinale di monsignor Angelo Becciu, il potentissimo numero 3 del Vaticano, responsabile degli Affari Generali della Segreteria di Stato,  non c’era altro che il solito “promoveatur ut amoveatur” targato Papa Francesco. Perché non poteva spiegarsi altrimenti la sua destinazione alla guida di una Congregazione di serie B come quella delle Cause dei Santi.

E infatti, zitti zitti, come si conviene per le indagini più delicate all’interno dei Sacri Palazzi, i Promotori di Giustizia vaticani Milano e Diddi, hanno mandato la polizia papalina a sequestrare numerosi incartamenti negli uffici degli Affari Generali (dal 2011 al 2018 regno incontrastato di Becciu) e all’Autorità di Informazione Finanziaria (antiriciclaggio e anticorruzione).

Inoltre, secondo quanto scrive l’Espresso, il Corpo della Gendarmeria ha spedito una disposizione di servizio che segnala che cinque persone da stamane sono state “sospese cautelativamente dal servizio”. Si tratta di due dirigenti apicali degli uffici della Segreteria, Vincenzo Mauriello e Fabrizio Tirabassi, di un’addetta all’amministrazione, Caterina Sansone, e di due alti dirigenti vaticani: monsignor Maurizio Carlino, da poche settimane capo dell’Ufficio informazione e Documentazione, e il direttore dell’Aif Tommaso Di Ruzza.

L’inchiesta era partita all’inizio dell’estate dell’anno scorso, proprio pochi giorni dopo il “siluramento” del neo-cardinale, in seguito ad una denuncia dello IOR e dell’Ufficio del Revisore Generale, che segnalavano ai Promotori (cioè ai pubblici ministeri della giustizia vaticana) una serie di operazioni finanziarie sospette o quantomeno opache in tema di possibili casi di corruzione.

Riguardanti chi e che cosa? Su questo, ovviamente, c’è un riserbo ancora più impenetrabile. Ma non sembra solo una coincidenza che proprio la settimana scorsa -il 27 settembre per la precisione- si siano dimessi dai loro incarichi all’IDI l’ex-direttore generale del Bambin Gesù, Ruggero Parrotto e il suo “braccio destro” come direttore amministrativo, Alessandro Zurzolo. Entrambi erano già da tempo nel mirino di Mariella Enoc,  l’ascoltatissima presidentessa dell’ospedale sul Gianicolo, che ne aveva chiesto e ottenuto la rimozione dal Papa. E non è certo un mistero che proprio il Bambin Gesù, il Mater Olbia e lo stesso Gemelli fossero le aree d’azione preferite da monsignor Becciu.

E su questo converrà ritornarci sopra, viste le difficoltà di decollo del primo e l’inesorabile smantellamento delle “eccellenze” del secondo, grazie alle trame opusdeistiche e massoniche intrecciate dall’attuale management.