L’addio del generale Restaino da via XX Settembre, sarà una cerimonia degna di una superstar badogliana: chi paga?
Ha resistito per sei mesi, chiamando a raccolta tutti gli innumerevoli sponsor a cui aveva elargito attenzioni di ogni tipo. Il generale Graziano Badoglio, da Bruxelles, aveva mobilitato a sua volta gli amici più fraterni, pur di difendere quella posizione strategica.
Ma alla fine, il generale Gerardo Restaino ha dovuto alzare bandiera bianca e arrendersi alle preponderanti forze nemiche. Da giovedì prossimo, non sarà più il potentissimo Comandante del Raggruppamento Autonomo dello SMD, alle dirette dipendenze del CHOD, ma soltanto il numero due del Comando della Capitale, che fa capo al CSM dell’Esercito. Come salto all’indietro, niente male.
Così, adesso, per cercare di farla passare come una sorta di promozione, ha scatenato l’inferno. Sempre grazie agli sponsor (ma finendo per irritare mezza via XX Settembre) è riuscito a conquistare per il passaggio di consegne nientemeno che la Caserma Gandin (negata in un primo momento) e un trattamento quasi da CSM entrante, con truppe schierate, vertici della Difesa mobilitati (sempre grazie al protettore di Bruxelles), pranzo in piedi per centinaia di invitati etc.
Insomma, non un normale passaggio di consegne tra un due stelle ed un subentrante addirittura ad una, ma una sorta di festeggiamento trionfale degno di un generale promosso, non retrocesso. E caliamo un velo pietoso sui motivi.
Ma si può sapere chi pagherà (e quanto) per questa incredibile cerimonia? Per caso, sempre servendosi dei soliti fornitori privilegiati, tratti da quella lista per i lavori immobiliari, i traslochi, l’acquisto di mega cucine galattiche ed elettrodomestici? Quei fornitori che, chissà perché, non dovevano passare al vaglio del MEPA, la piattaforma obbligatoria che il Ministero dell’Economia ha creato per gli acquisti della PA, vero?