Anas, tutto cambia nulla cambia

Anas, tutto cambia nulla cambia

29 gennaio 2019

Diradata la nebbia, la situazione che si delinea nella gattopardiana Anas lascia un po’ perplessi: Alessandro Rusciano, come annunciato, lascia il posto di direttore delle Risorse umane a Gaetana Celico, già responsabile dell’internal auditing. Peccato che Rusciano, portato in via Monzambano da Armani, avesse un contratto di tre anni che, scaduto a dicembre, si è trasformato in un invidiabile tempo indeterminato. Sicché chi sognava di levarselo di torno avrà una brutta sorpresa: Rusciano resta in Anas, nello staff dell’Ad Simonini.

Quanto alla Celico, che in vita sua non si è mai occupata di Risorse umane, sappiamo che dietro di lei c’è la longa manus di Alberto Brandani, ex capo Vigilanza Anas, coinvolto all’epoca nell’inchiesta della Dama Nera. Che “il professore” punti a ricostituire la succursale dell’Udc come ai bei tempi? Chissà.

Quel che è certo è che la Celico avrà un gran daffare. Ma tanto lei è una abituata a barcamenarsi con nonchalance tra i conflitti di interesse: basti pensare che fu piazzata all’Audit da Ciucci per vigilare sui “colleghi”, tra cui il suo stesso marito dirigente Raffaele Franco Carso (che i maligni hanno soprannominato “Scarso”) responsabile Progettazione e Realizzazione Lavori.

Intanto, l’ineffabile Mario Avagliano – “Responsabile delle Relazioni Esterne e Comunicazione del Gruppo Anas, a diretto riporto del Presidente” come lui stesso tiene a precisare nel suo curriculum – si sta sperticando per rendersi indispensabile agli occhi dei nuovi vertici. Non è un mistero che miri alla qualifica di Direttore e per ottenerla sta usando la stessa “tecnica” applicata con successo con Gianni Vittorio Armani…

A tal proposito, l’ex Ad si è preso una piccola rivincita: mentre l’ufficio stampa di Anas lodava gli eccellenti risultati ottenuti (“il consuntivo delle gare avviate nel 2018 è positivo – recita un comunicato dettato da Avagliano – grazie all’accelerazione intervenuta a seguito dell’insediamento del nuovo vertice”) Armani fa notare che il duo Gemme/Simonini è stato nominato il 21 dicembre 2018 e che, giustamente, in dieci giorni non ha potuto fare un granché. Quindi i meriti vanno alla “vecchia gestione”. Avagliano, orsù: un po’ meno piaggeria.