CdM-Difesa: confermata la sassata in fronte a Graziano-Badoglio con Nistri ai CC e Farina all’Esercito

CdM-Difesa: confermata la sassata in fronte a Graziano-Badoglio con Nistri ai CC e Farina all’Esercito

22 dicembre 2017

L’anticipazione si è rivelata esatta: il Consiglio dei Ministri ha nominato nuovo Comandante dei Carabinieri il generale Giovanni Nistri e designato per la carica di capo di Stato Maggiore dell’Esercito il generale Salvatore Farina.

Per il “generalissimo” Claudio Graziano-Badoglio e per il suo crescente delirio di onnipotenza, è un’altra bruciante sconfitta. Che si unisce all’insabbiamento in Parlamento del Libro Bianco della Difesa (con annesso ddl attuativo) e alla “trombatura” delle sue aspirazioni Nato.

Il perché è molto semplice. Il governo, nella sua collegialità, non potendo ignorare del tutto le rose dei candidati elaborate d’intesa con la ministra Roberta Pinotti, ha imposto il criterio dell’età. In modo tale da evitare per il futuro quelle proroghe che erano diventate l’abitudine.

Così, invece di Riccardo Amato (sponsorizzato dal tandem Pinotti-Graziano), per la successione a Tullio Del Sette è stato scelto Giovanni Nistri, che solo il 14 Febbraio dell’anno prossimo compirà i 62 anni ed avrà quindi davanti a sé un mandato pieno triennale senza necessità di proroghe, essendo l’unico candidato nato nel 1956.

La sua nomina, inoltre, rappresenta anche una vittoria del ministro dell’Interno Marco Minniti, che aveva apertamente contestato con il premier Paolo Gentiloni il criterio seguito dalla Difesa senza neppure consultarlo

Quasi lo stesso discorso è valso per la designazione di Salvatore Farina a successore in febbraio del generale Danilo Errico. L’alto ufficiale è infatti nato il 18 novembre del 1957 e ha dunque appena compiuto i 60 anni.

È vero che la rosa elaborata da Graziano-Badoglio, servendosi di un “riempitivo” (vedi) era stata tarata in modo da escludere i generali nati nel ’58, ma è anche vero che il prescelto è proprio della fine del ’57. E quindi anche il suo mandato triennale escluderà una delle solite proroghe tanto care al “generalissimo”.

E poi, come il favorito (e preferito) Claudio Mora, anche Farina viene considerato comunque un “fedelissimo” di Graziano-Badoglio. Tanto da essere indicato come l’estensore materiale di buona parte del Libro Bianco della Difesa.

Insomma: una sorta di premio di consolazione per la Pinotti e per il suo coccolatissimo braccio destro in una giornata densa di amarezze.