
Con l’imminente crollo della roccaforte di Repubblica, a sinistra resta in servizio solo il “ridotto” dell’USIGRAI.
C’è grande agitazione nel mondo dell’informazione controllato dalle sinistre di vario colore. L’ammissione da parte di GEDI della trattativa per la vendita di Repubblica, oltre a gettare nel panico i giornalisti di Largo Fochetti (da cui ci si aspettano ora ondate di scioperi), si sta ripercuotendo contemporaneamente in molte altre redazioni. Tutte preoccupatissime che sia solo la conferma di un piano più vasto di “normalizzazione” dei media da parte dell’odiato governo di centrodestra.
Gli unici che ostentano assoluta tranquillità sono i sindacalisti dell’USIGRAI. E giustamente, perché a furia di lanciare demenziali allarmi sulla trasformazione della Rai in TeleMeloni, con l’appoggio di buona parte della cosiddetta “grande stampa indipendente”, continuano tranquillamente a portare a casa promozioni su promozioni dei propri iscritti.
Il caso del TG 2, ad esempio (ma ce ne sarebbero molti altri), è emblematico. Questo telegiornale, diretto da Antonio Preziosi (quota Forza Italia), sta toccando da più di un anno i livelli di audience più bassi della sua storia. L’edizione delle 20,30, naviga stabilmente poco sopra il 3%. E quando passa la palla all’approfondimento del “Post”, il calo continua inarrestabile, di un altro punto.
Eppure, tutti zitti. Qualcuno ha letto per caso commenti scandalizzati, tipo quelli che contrassegnano gli episodici “sorpassi” di qualche decimo del TG1 da parte del TG5? Macché. Silenzio su tutta la linea da parte degli AldiGrassi, ma soprattutto da parte dell’USIGRAI, che pure solo un anno fa spalleggiava il cdr della testata nella denuncia della crisi di ascolti.
E allora, cominciano a circolare una serie di interrogativi. Non sarà che delle performance di Preziosi e del suo TG2 non se ne parla più – da parte sindacale – perché l’azienda ha “promosso” tutti i militanti dell’USIGRAI segnalati come “meritevoli”? E non sarà che anche sul disastro del “Post” è meglio fare finta di niente visto che la “conduttrice” strappata al TG3 è Monica Giannotti, cioè la moglie del vice-direttore di Repubblica Stefano Cappellini, nel frattempo arruolato come ospite fisso da Mediaset nei suoi approfondimenti di ReteQuattro?
Solo malignità? Benissimo, allora avvisiamo i combattenti della libertà di stampa dell’USIGRAI che a Sassate siamo in possesso della lista delle promozioni dei “meritevoli” del TG2 e pronti a metterla on line. Così poi magari anche dal vertice aziendale potrebbe arrivare qualche spiegazione sui retroscena di questi stranissimi silenzi…


