COPASIR, il silenzio dei media sulla pronuncia dei 40 giuristi in favore della presidenza a Fratelli d’Italia

Una vergogna assoluta. Non si può definire in altro modo il silenzio e l’autocensura dei media italiani di fronte al pronunciamento di 40 costituzionalisti e giuristi (tra cui anche due ex-presidenti della Consulta del calibro di Antonio Baldassarre e Valerio Onida) in favore del diritto di Fratelli d’Italia a ricoprire il vertice del Copasir, l’organismo parlamentare di controllo sui servizi segreti.

Una breve e seminascosta notizia sul Corriere della Sera e un anodino servizietto sul sito di Repubblica subito fatto poi sparire da una provvidenziale “manina” censoria. Tutto qui: se si escludono un articolo dettagliato solo su La Verità e naturalmente sul Secolo d’Italia, il resto della stampa italiana ha volutamente ignorato l’appello.

E sì che tra i firmatari figuravano anche giuristi dichiaratamente di sinistra, come ad esempio il professor Gianfranco Pasquino. Niente da fare, troppo compromettente per i “giornalisti democratici” che controllano i nostri media. Meglio ignorare, autocensurarsi, fare finta di niente e dedicare paginate su paginate alla vicenda della Superlega calcistica.

D’altra parte, avranno pensato le vestali del “politically correct”, se anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (già ordinario di Diritto Parlamentare) e gli stessi Presidenti delle Camere preferiscono far finta di niente, perché dare spazio a questi saccenti “parrucconi”?

La strada della censura era già stata imboccata dalla rivista della Fondazione Leonardo, Civiltà delle Macchine (sic!), che aveva fatto frettolosamente sparire un magistrale articolo di un altro noto e apprezzato costituzionalista come il professor Paolo Armaroli. Ecco dunque cosa fare: “…sopire e troncare…padre molto reverendo (il presidente della Fondazione, Luciano Violante? NdR)…troncare e sopire…” come ci ha insegnato il Manzoni.

Qui sotto il pronunciamento dei 40 costituzionalisti e giuristi e l’elenco di chi sono i firmatari dell’appello:

La lettera

“La legge, i regolamenti e la prassi parlamentare richiedono che alla presidenza del Copasir sieda un rappresentante dell’opposizione, mentre dopo due mesi dall’insediamento del nuovo esecutivo l’organo di controllo e garanzia dei Servizi di informazione e sicurezza continua ad essere presieduto da un esponente della maggioranza parlamentare“, scrivono gli studiosi.

Con un’ampia documentazione, invitano dunque i presidenti Fico e Casellati ad assumere “tutte quelle iniziative necessarie, che, anche sulla scorta di analoghi precedenti, possano ripristinare le condizioni di legalità costituzionale nel superiore interesse del buon andamento dell’attività parlamentare“.

Si chiede quindi ai presidenti delle Camere di sbloccare questa situazione: all’inizio della legislatura, la presidenza del Copasir era stata assegnata al deputato del Pd, Lorenzo Guerini, rimasto in carica fino al 4 settembre del 2019: fin quando, cioè, è cambiata la maggioranza con la nascita del governo Pd-M5S e il relativo passaggio della carica al leghista Raffaele Volpi.

I FIRMATARI DELLA LETTERA

  • Massimo Cavino, ordinario di Diritto pubblico, Università del Piemonte Orientale, Torino
  • Alfonso Celotto, ordinario di Diritto costituzionale, Università Roma Tre di Roma
  • Salvatore Curreri, professore di Diritto costituzionale, Università Kore di Enna
  • Firoleto D’Agostino, presidente Tar a riposo
  • Giovanni D’Alessandro, ordinario di Istituzioni di Diritto pubblico, Unicusano di Roma
  • Roberto Di Maria, ordinario di Diritto costituzionale, Università Kore di Enna
  • Giampiero Di Plinio, ordinario di Istituzioni di diritto pubblico, Università Gabriele d’Annunzio di Chieti e Pescara
  • Claudio Franchini, ordinario di Diritto amministrativo, Università Tor Vergata di Roma
  • Tommaso Edoardo Frosini, ordinario di Diritto pubblico comparato e di Diritto Costituzionale, Università Suor Orsola Benincasa di Napoli
  • Felice Giuffrè, ordinario di Istituzioni di diritto pubblico, Università di Catania
  • Piero Ignazi, ordinario di Politica comparata, Università di Bologna
  • Fulco Lanchester, ordinario di Diritto costituzionale italiano e comparato, Università La Sapienza, di Roma
  • Isabella Loiodice, ordinario di Diritto pubblico comparato, Università Aldo Moro di Bari
  • Vincenzo Mannino, ordinario di Diritto pubblico romano, prorettore Università Roma 3 di Roma
  • Stefano Mannoni, ordinario di Storia del diritto medievale e moderno, Università di Firenze
  • Francesco Marini, ordinario di Istituzioni di diritto pubblico, Università Tor Vergata di Roma
  • Carlo Mirabile, professore di Diritto commerciale, Università La Sapienza di Roma
  • Alessandro Morelli, ordinario di Diritto Costituzionale Università di Messina
  • Ida Angela Nicotra, ordinario di Istituzioni di Diritto costituzionale, Università di Catania
  • Gianfranco Pasquino, professore emerito di Scienza politica, Università di Bologna
  • Pier Luigi Petrillo, ordinario di Diritto comparato, Università Unitelma Sapienza di Roma
  • Cesare Pinelli, ordinario di Diritto pubblico, Università La Sapienza di Roma
  • Anna Poggi, ordinario di diritto costituzionale, Università di Torino
  • Daniele Porena, professore di Istituzioni di Diritto pubblico, Università di Perugia
  • Ezechia Paolo Reale, segretario generale Istituto internazionale per il diritto penale e i diritti umani, Siracusa
  • Maria Grazia Rodomonte, professore di Diritto pubblico comparato, Università La Sapienza di Roma
  • Leopoldo Sambucci, ordinario Diritto commerciale, Università di Foggia
  • Salvatore Sfrecola, presidente Associazione Giuristi di amministrazione, Roma
  • Giuliana Stella, ordinario di Dottrina dello Stato, Università Federico II di Napoli
  • Daniele Trabucco, professore di Diritto costituzionale italiano e comparato e Dottrina dello Stato, Libera Accademia degli Studi di Bellinzona/Centro Studi Superiori INDEF di Bellinzona
  • Fausto Vecchio, professore di Diritto costituzionale, Università Kore di Enna
  • Giuseppe Vecchio, ordinario di Diritto privato, Università di Catania
  • Claudio Zucchelli, presidente aggiunto onorario del Consiglio di Stato

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