Difesa: davvero tutto regolare al Circolo Ufficiali delle Forze Armate? Le dettagliate denunce, anche se anonime, meriterebbero almeno un’indagine conoscitiva

Difesa: davvero tutto regolare al Circolo Ufficiali delle Forze Armate? Le dettagliate denunce, anche se anonime, meriterebbero almeno un’indagine conoscitiva

16 febbraio 2023

Giusto un anno fa, Sassate denunciò lo scandalo del grottesco spettacolo di Burlesque al Circolo Ufficiali delle Forze Armate. L’allora ministro Guerini ci diede ragione e il Capo di Stato Maggiore della Difesa, l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, rimosse immediatamente il colonnello-direttore ordinando una severa indagine interna e disponendo una nuova serie di “paletti” sul suo funzionamento.
Bene, peccato che ora il CUFA rischi di tornare alla ribalta non per gli spettacoli d’intrattenimento, ma per la gestione. A Sassate risulta che tutti i vertici della Difesa, politici e militari, abbiano ricevuto delle allarmanti lettere anonime sul funzionamento del Circolo. Si dirà: non possono essere prese in considerazioni le denunce non firmate. Ed il linea di massima deve essere così. Non sempre, però. Perché quando gli anonimi sono estremamente dettagliati, almeno un’indagine conoscitiva può essere benissimo disposta.
Invece, no, non succede niente. E sì che questa volta si parla di dipendenti infedeli che si portano a casa derrate alimentari di vario genere, imbrogli contabili, cabine elettriche che esplodono, condizionatori che non funzionano etc etc.
Gli anonimi denuncianti affermano, inoltre, di aver segnalato tutto a chi di dovere, ma sempre senza alcun risultato. Anzi, aggiungono che gli encomi siano spesso riconosciuti proprio al personale meno meritevole.
Tutte bugie? Può anche essere, ma costa davvero tanto fare qualche accertamento e magari qualche interrogatorio?