Difesa e aiuti per la ricostruzione dell’Ucraina, armi a parte: il “caso Piaggio”

Difesa e aiuti per la ricostruzione dell’Ucraina, armi a parte: il “caso Piaggio”

13 giugno 2023
Se le promesse e gli impegni del governo e degli imprenditori per fornire aiuti concreti alla ricostruzione dell’Ucraina non sono solo chiacchiere, gli esempi concreti non mancano. E un progetto industriale di ampio respiro, che oltretutto sarebbe già bell’e’ pronto, potrebbe arrivare dall’Aeronautica Militare. Perché la nostra Forza Armata vedrebbe di buon occhio -previo l’ovvio accordo con Leonardo- il salvataggio di Piaggio Aero Industries attraverso una joint venture con la  Motor Sich. Parliamo di una fabbrica ucraina di motori aeronautici di tutti i tipi, già oggetto di bombardamenti da parte dei russi, che ne conoscono bene la valenza strategica. Dal momento che la Motor Sich ha motorizzato tutta la flotta aerea dell’ex-blocco sovietico.
 Quindi, avendo la disponibilità dei loro motori e una volta ottenuta la certificazione secondo le normative europee e americane, questi prodotti diventerebbero una seria  alternativa Italo-ucraina per i velivoli nazionali ma soprattutto per quei paesi (ad esempio India, Turchia, Corea etc) che non producono motori di questo genere.
Certo, liberarsi dal cappio USA che pesa sull’industria aeronautica italiana, non sarebbe una passeggiata, ma tenendo distinte le aree di utilizzo e destinazione dei motori di questa joint-venture, si riuscirebbero a risolvere due problemi: il salvataggio della Piaggio e il contributo concreto al rilancio di un’eccellenza Ucraina.
Come s’e’ accennato, la stessa nostra AMI ha mostrato interesse verso una soluzione del genere. E la questione diventa ora squisitamente politica. Se si vuole uscire dalle promesse generiche di aiuti al paese aggredito dai russi, una strada c’è. Ed è una strada che porterebbe anche al contemporaneo rilancio della Piaggio.
Già, ma c’è la volontà di farlo, anche a costo di far storcere il naso agli USA (e non solo)?