Difesa: Esercito e Marina in rivolta per i 3,7 miliardi di Vecciarelli all’Aeronautica
Il Chod tace. Il ministro Guerini idem. Vecciarelli è in missione nel Kuwait e (forse) parlerà al ritorno in Italia, ma cresce la tensione all’interno delle FFAA. Le rivelazioni di Sassate sui 3,7 miliardi di euro previsti dal piano di spesa 2020 dei fondi destinati ai sistemi d’arma (vedi i dettagli qui sotto), fanno discutere.
Nei corridoi di via XX Settembre, ma soprattutto all’interno degli stati maggiore di Esercito e Marina, non si parla d’altro. E così cominciano a saltare fuori, a prescindere dagli investimenti previsti a lunga scadenza per la sola Aeronautica, contestazioni e dubbi di varia natura.
Eccone alcuni:
1) perché privilegiare le industrie americane e soprattutto quelle israeliane, quando si sa benissimo che quelle di Tel Aviv e Gerusalemme pagano notoriamente il 10% di “commissioni”?;
2) perché farlo per acquistare aerei “radar” e da “ascolto” che danno capacità di intelligence (anche domestiche) eccessive per il nostro sistema di difesa (e oltretutto quasi tutte direttamente accessibili ad Israele)?;
3) perché si vuole puntare su aerei fuori produzione, i Gulfstream 550, che dovranno dunque ragionevolmente essere comprati usati?
4) infine, perché farlo con un numero così elevato di apparecchi, tale che non si potranno mai reclutare, addestrare e mantenere in servizio gli equipaggi necessari, cioè almeno tre per ciascun aereo?
E siamo solo ai primi interrogativi ai quali il Chod è chiamato a rispondere…