Difesa: le incredibili giustificazioni dell’ex-ministra Trenta per tenersi il mega-alloggio di servizio
Buone notizie per tutti i maggiori (e gradi equiparati) delle FFAA: da oggi, ciascuno di loro ha funzioni paragonabili al Ministro della Difesa e quindi diritto ad un alloggio di servizio delle stesse caratteristiche e metratura di quello di cui vuole continuare ad usufruire Elisabetta Trenta.
È quanto si evince dalla spudorata giustificazione diffusa dall’ex-titolare di via XX Settembre dopo la denuncia pubblicata dal “Corriere della Sera”. Già’, perché per l’ineffabile Trenta, che sentendo odore di crisi di governo aveva fatto intestare il contratto dell’alloggio di servizio al marito, appunto un semplice maggiore dell’Esercito, quel “benefit” è del tutto adeguato anche per quanto riguarda le responsabilità professionali della sua dolce metà.
Peccato che prima di lei, residente a Velletri e peraltro dotata di un altro appartamento al Pigneto, quell’alloggio fosse in dotazione alla sua predecessora Roberta Pinotti (genovese) e ora spettasse all’attuale titolare del dicastero, Lorenzo Guerini (lodigiano).
Adesso, invece, si capisce meglio perché l’ex-ministra avesse fatto fuoco e fiamme per trovare posto anche nel nuovo governo, puntando ad un incarico di vice-ministro all’Interno, ma pronta ad accontentarsi anche di uno strapuntino da sottosegretario: l’importante, per lei e suo marito, era non perdere il prestigioso alloggio di servizio… Una vergogna assoluta. Ma buttarla fuori dal M5S, no?