Archiviate e documentate le bugie del “generalissimo” Graziano-Badoglio (e preso atto che almeno questo articolo non è stato censurato sulla rassegna stampa della Difesa), va affrontato un altro argomento trattato con disinvoltura nell’intervista a Repubblica: la presunta sponsorizzazione da parte del Quirinale sul Libro Bianco e sul ddl applicativo.
Su un argomento così delicato, un po’ di prudenza non avrebbe fatto male. Perché l’attuale Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è un noto esperto di diritto costituzionale. Dunque, sa perfettamente quale siano le competenze del Capo dello Stato e quelle del Parlamento. Idem per quelle del Consiglio Supremo di Difesa, sulla cui poltrona è rimasto avvinghiato anche dopo il passaggio di consegne con Giorgio Napolitano, l’ineffabile generale Rolando Mosca Moschini (quello che continuava a farsi riprendere in divisa e in favore di telecamera anche a 75 anni).
Ecco, il ruolo che sta giocando in questa vicenda Mosca Moschini, andrà probabilmente approfondito. Perché sono in parecchi, all’interno delle Forze Armate e tra gli osservatori dei problemi militari, ad indicare proprio nell’ex-tutto il vero (e unico al Quirinale) regista della rivoluzionaria riorganizzazione della Difesa contemplata dal ddl applicativo.
Ma se è davvero così, poteva Il “generalissimo” Graziano-Badoglio millantare tout court la volontà del Quirinale per il “blitz” sull’articolato e sulle misure immediatamente operative?
Ora, comunque, la parola passa al Parlamento, dove certo non mancheranno i senatori ed i deputati che vorranno approfondire questi temi, cercando di fare chiarezza sui possibili intrighi che hanno accompagnato di pari passo il varo prima del Libro Bianco e poi del ddl applicativo. Quelli della Difesa sono temi troppo delicati per essere lasciati alla mercé dell'”uomo solo al comando”. Matteo Renzi docet.