“Difesa: dalla Pinotti (pro-Fincantieri) ad Alfano (pro-Leonardo), le inutili missioni all’estero del governo-piazzista”
Truccate da missioni strategiche in chiave di vendita di fregate super tecnologiche e di fumosi memorandum nel settore della “geo informazione””, si sono concluse due spedizioni all’estero sponsorizzate dal nostro governo.
La ministra della Difesa, Roberta Pinotti, è rientrata dall’Australia, dove – con la scusa di un importante accordo nel campo dell’antiterrorismo – ha fatto un po’ di lobby per la gara che vede Fincantieri alle prese con una fornitura di nove FREMM (fregate multi missione).
Per l’occasione, il Capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Valter Girardelli, si è fatto trovare a bordo del “Carabiniere“, cioè di una di queste fregate di ultima generazione già consegnate alla nostra forza armata e che potrebbero battere la concorrenza. E ora in molti si domandano: c’era proprio bisogno di questa costosa trasferta della Pinotti e di Girardelli? Misteri della Difesa italiana.
Non meno sconcertante l’altro viaggio, al seguito del Presidente della Repubblica, in Cina. Perché, della delegazione guidata dal Ministro degli Esteri, Angelino Alfano, faceva parte anche l’ineffabile ad di Leonardo, Mauro Moretti. La sua presenza non è giustificabile, visto che il nostro Paese in Cina non può vendere quasi nulla di militare. I prodotti civili di Leonardo sono molto limitati. Un settore attivo è quello degli elicotteri, ma se il cliente è privato non serve a nulla mandare avanti addirittura l’Ad del Gruppo, basta il lavoro commerciale delle vendite. Che cosa è andato a fare?
Forse Moretti aveva semplicemente bisogno di cambiar aria, vista la brutta condanna a sette anni per la strage di Viareggio. Fatto sta che, dopo aver cercato inutilmente di far passare come un trionfante risultato la firma di un semplice memorandum con i cinesi di Vastitude Technology (per la vendita di prodotti interferometrici per il monitoraggio e la gestione del territorio e applicazioni per la sicurezza marittima con l’utilizzo dei dati satellitari), è tornato di corsa a Roma per far approvare dal CdA il piano industriale 2017/2021 che sarà presentato in pompa magna a Londra il prossimo 16 Marzo.
Rimane un mistero anche la partecipazione dell’ad di Leonardo a IDEX 2017 (la più grande esibizione della difesa nel Golfo che si tiene ogni due anni ad Abu Dhabi): doveva andare, poi ha posticipato di un giorno l’arrivo, poi alla fine non è partito. Come mai? Eppure Leonardo considera gli Emirati un “paese strategico”. Forse il motivo è che nella parte delle fiera destinata ai sistemi navali, Navdex, risalta la nave emiratina Arialah del CICPA (Critical Infrastructure and Costal Protection Authority) costruita da Damen. L’unità era stata assegnata ad IDEX 2015 e due anni dopo è stata presentata in fiera.
A un attento osservatore non può sfuggire un fatto molto importante. Rispetto al progetto originale che prevedeva un cannone di Oto Melara da 76/62mm, la nave è armata a prua con un cannone BAE Systems da 57mm. Grande smacco per la Oto Melara, che dopo 30 anni di dominio incontrastato nel settore delle artiglierie sulle unità navali emiratine cede il passo al suo più pericoloso competitor internazionale. E non solo, anche Selex scompare come integratore, come fornitore del CMS e del radar, lasciando il passo a Thales.
Cos’è successo? La consolle digitale costava troppo oppure le attività di marketing, commerciali, e supporto vendita di Leonardo non sono più quelle di una volta? Quanto meno è una conferma che l’allontanamento a fine 2015 del responsabile di Finmeccanica ad Abu Dhabi, e la chiusura dell’ufficio inaugurato nel 2013 non siano state buone idee.
Sarà comunque il caso di approfondire, nei prossimi giorni, cosa l’ad dell’ex-Finmeccanica sarà disposto a fare pur di succedere a sé stesso per il prossimo triennio (praticamente una mission impossible) e cosa stia bollendo in pentola all’interno del governo sia nel campo della Difesa che in quello della sicurezza e dei rinnovi per un colosso industriale come Leonardo.