Difesa: la tecnica manzoniana del “troncare, sopire…” per soffocare la rivolta strisciante contro il Libro Bianco-bis

Silenzio assoluto da parte dei media e ricorso al metodo del “troncare, sopire, padre molto reverendo, sopire, troncare…“, insuperabilmente  descritto da Alessandro Manzoni nei “Promessi Sposi”, per soffocare sul nascere la rivolta di vasti strati delle Forze Armate contro l’articolato del ddl applicativo che stravolge il Libro Bianco della Difesa.

È questa la strada scelta dalle “teste d’uovo” della ministra Roberta Pinotti per raggiungere l’obiettivo di una riorganizzazione delle FFAA, così come l’ha disegnata l’attuale Capo di Stato Maggiore della Difesa, Claudio Graziano, forte dell’avallo dell’immarcescibile segretario del Consiglio Supremo quirinalizio, Rolando Mosca Moschini. Una riorganizzazione destinata a potenziare la presenza del solo Esercito e allo sconcertante inserimento di civili (anche privi di titoli adeguati) ai vertici che contano della Difesa.

 

 

 

 

 

 

 

 

Prendendo sempre in prestito il Manzoni, il generale Graziano (anzi, il generalissimo Graziano, visti i nuovi esorbitanti poteri che si è auto assegnato) sembra il più adatto nella parte del Conte Zio, quello che si rivolge appunto al padre provinciale (gli appecoronati quattro stelle) invitandolo a “troncare, sopire…sopire, troncare” le proteste striscianti dei tre, due e una stella. Magari facendoli trasferire dove non possono fare danni, cioè facendogli seguire la sorte di padre Cristoforo, l’intollerabile difensore dei poveri Renzo e Lucia.

Il clima che si respira nei palazzi della Difesa è un po’ questo. Soprattutto in quelli della Marina e dell’Aeronautica, dove sono in parecchi a sottolineare in termini negativi l’acquiescenza dei rispettivi vertici allo stravolgimento del Libro Bianco della Difesa firmato Pinotti-Mosca Moschini-Graziano.

Così come vengono seguiti con un certo allarme non solo l’innovazione delle commissioni d’avanzamento dei futuri vertici delle Forze Armate sotto il controllo diretto del Capo di Stato Maggiore della Difesa, ma anche i sotterfugi in atto per prolungare da due a tre anni la permanenza degli attuali capi. È ciò malgrado l’impegno solenne preso dall’ex-premier, Matteo Renzi, al momento delle nomine di Graziano e compagnia bella.

Ma la cosa che ha colpito di più, dappertutto, è stato il silenzio assoluto di tutti (ma proprio tutti, ad eccezione della nostra testata) i media sul varo del ddl applicativo del Libro Bianco. Perfino “Il Giornale“, che pure era stato in grado di pubblicare una succosa anticipazione, è stato subito indotto a rientrare nei ranghi della rimasticatura delle agenzie, debitamente istruite a diffondere solo gli aspetti inodori, incolori e insapori della mega riorganizzazione.

Un bel segnale, non c’è che dire. Ed è esattamente ciò che stiamo rispondendo alle decine e decine di telefonate e di mail di ufficiali che si fanno sentire con la nostra redazione per cercare di capire cosa ci sia davvero dietro questo silenzio della categoria giornalistica. Per poi concludere: “Ma Mattarella, che pure è stato ministro della Difesa e l’attuale premier Gentiloni, questo demenziale articolato l’hanno letto?“.

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