Difesa, dopo gli scandali delle tangenti si preparano ispezioni a raffica negli uffici amministrativi dei commissariati
Disonesti con le stellette: qualcosa si muove. Con grande discrezione, per non urtare suscettibilità e provocare reazioni ingiustificate da parte di chi non ha colpe (la stragrande maggioranza degli ufficiali delle FFAA), da via XX Settembre stanno partendo varie iniziative.
Il CSMD, generale Enzo Vecciarelli, ha già preso contatto (a voce e per lettera) con i capi delle delle forze armate, ma anche della GdF e delle varie strutture di commissariato, per mettere a punto un piano in grado di “ripulire” gli uffici amministrativi e stroncare sul nascere, per il futuro, gli episodi corruttivi.
Casi come quelli degli appalti “truccati” scoperti all’Arsenale di Taranto (per quanto riguarda la Marina) o nelle settimane scorse a carico di alti ufficiali dell’Aeronautica di base a Pratica di Mare e Guidonia (operazione Minerva), rischiano di non essere affatto casi isolati. Anche perché neppure la macchina dell’Esercito è risultata esente da una serie di ruberie e intrallazzi di varia entità, a partire da generali in servizio proprio in via XX Settembre. E che è stato possibile avvicendare solo con grande fatica.
Per ora, il CHOD si è limitato a sollecitare proposte e suggerimenti in vista di un piano organico di iniziative comuni. Ma intanto stanno partendo (in alcuni casi in maniera autonoma da parte di qualche CSM) ispezioni di vario genere presso stabilimenti, basi e uffici amministrativi e di commissariato. Una di queste, ad esempio, riguarda un ammiraglio impegnato all’estero presso una sede diplomatica di primo livello.
Un’altra, avrà per oggetto la catena di controllo dell’Aeronautica che fa capo all’UGCRA (Ufficio Generale Centro di Responsabilità Amministrativa), che nel caso di quanto emerso dall’Operazione Minerva non ha funzionato neanche un po’.
Le sue funzioni dovrebbero essere di vigilanza e, appunto, di controllo. Nei fatti, si è rivelata un organismo che accentra le funzioni amministrative, delegando una parte dei contratti agli enti che presceglie, ma senza poi operare verifiche sulla regolarità degli atti di cui aveva comunque la piena responsabilità. Anche in questo caso, almeno degli avvicendamenti da parte dello SMA sarebbero stati salutari. Macché. Ed ora si spera almeno in una Commissione d’Inchiesta formale, visti gli eventi straordinari.
In questo panorama abbastanza desolante, non mancano neppure gli “inquinamenti” a colpi di lettere anonime e “soffiate” interessate verso i media, per i futuri vertici militari e dei servizi. In questo ambito, si registra un crescente attivismo da parte dei vecchi ambienti “pinottiani”, tornati alla ribalta dopo la nomina dell’ex-ministro della Difesa a presidente della Commissione Parlamentare di Montecitorio. Le prime avvisaglie delle vendette contro i nemici pentastellati cominciano puntualmente ad essere stampate sui giornali più compiacenti.