Ecco il retroscena dell’attacco di Gozzi (Federacciai) ai “rinnovabilisti” di Elettricità Futura

Ecco il retroscena dell’attacco di Gozzi (Federacciai) ai “rinnovabilisti” di Elettricità Futura

27 febbraio 2025

Si fa all’arma bianca lo scontro tra Federacciai ed Elettricità Futura. In un editoriale pubblicato questa mattina su Piazza Levante.it, Antonio Gozzi, presidente di Federacciai, imputa a quelli che lui etichetta come “rinnovabilisti” l’opposizione al disaccoppiamento del prezzo dell’elettricità prodotta da gas da quella prodotta da fonte rinnovabile.
Dato infatti che i costi di generazione da fonte rinnovabile sono molto più bassi rispetto a quelli di una centrale a gas, il “decoupling” garantirebbe un sensibile calo del prezzo dell’elettricità.
Stando a Gozzi, i “rinnovabilisti” non sono solo i piccoli e medi investitori privati; ma anche (e soprattutto) i grandi produttori elettrici come Enel, Edison, e le grandi utilities A2A, Hera, Iren ecc., tutti riuniti nell’associazione che prende il nome di ‘Elettricità futura’. La tesi dell’articolo è che finora non si è ancora visto “spirito patriottico” da parte dei grandi produttori di energia in Italia. Che, pur avendo fatto enormi profitti negli ultimi 3 anni, sembrano incapaci di proporre soluzioni di sistema per aiutare le imprese industriali e le famiglie italiane: insomma, i loro clienti e che oggi soffrono per il caro energia. La sortita è stata accolta in alcuni ambienti industriali con un sorriso. Perché fintanto che il mix energetico italiano non prevederà carbone e nucleare (uniche fonti energetiche a basso costo in grado di gestire l’intermittenza delle rinnovabili), pensare al disaccoppiamento del prezzo dell’elettricità non ha alcun senso.
Fonti ben informate invece suggeriscono come la ragione vera dietro lo ‘scazzo’ di Federacciai nei confronti di Elettricità Futura vada piuttosto da ricercarsi nell’Energy Release 2.0. Quello che non sarebbe andato giù ai produttori siderurgici italiani sarebbe il ruolo di aggregatori giocato dai produttori di elettricità. Attraverso la creazione di pool di PMI, infatti, i “rinnovabilisti” hanno di fatto sottratto quote di energia dei 24 TW messi a disposizione dal GSE (che invece nella testa di quelli di Federacciai dovevano rimanere loro appannaggio). Insomma la solita tecnica del “chiagni e fotti” all’italiana.
Che di patriottico ha ben poco…