Editoria d’assalto: De Benedetti deciso a liberarsi di DOMANI, zavorrato da 10 mln di perdite e dalle inchieste giudiziarie
E adesso cosa si inventeranno Emiliano Fittipaldi e i suoi giornalisti indagati: un “complotto fascista” architettato da Giorgia Meloni?
Già, perché la notizia ormai circola un po’ dappertutto: Carlo De Benedetti, sempre più malfermo in salute e furibondo per gli oltre 10 milioni di euro di “rosso” accumulati in questi anni malgrado i sensazionali “scoop” dei giornalisti (tutti rigorosamente a senso unico contro i ministri del centrodestra), ha deciso di vendere Domani.
Con una curiosa pretesa, però: quando i possibili acquirenti si presentano al suo cospetto, cerca di nascondere in tutti i modi il “buco” dei conti e di mostrare i dati ufficiali della sua creatura editoriale per poter avviare l’inevitabile “due diligence”.
A preoccupare l’ingegnere pesano poi le inchieste giudiziarie che riguardano i cronisti-investigativi guidati da Fittipaldi. Soprattutto quella di Perugia, da dove è emerso lo stretto collegamento del Domani con l’ufficiale della GdF che violava sistematicamente la banca dati di politici e non per poi passare i risultati delle “spiate” ai giornalisti, consentendo loro di imbastire violente campagne di stampa contro esponenti della maggioranza di governo.
Per non parlare dell’imbarazzante indagine sulle presunte molestie sessuali per la quale è indagato con la sua compagna uno degli stessi “cronisti d’assalto” indiziati dalla procura di Perugia. E che – combinazione – sono difesi da due legali componenti il CdA di Domani. Talmente bene, che la testata di De Benedetti ancora deve darne notizia.