Papa-Gemelli, la lettera della madre di una bambina scomparsa

Riceviamo e pubblichiamo la lettera della mamma di Martina, una piccola paziente dell’Oncologia pediatrica del Policlinico Gemelli di Roma, purtroppo scomparsa.

Gentile Direttore,
Le scrivo dopo aver letto il suo articolo del 7 Maggio dal titolo – “Papa Francesco e il giallo della scomunica al Gemelli”. Sono la mamma di una ragazza affetta da linfoma che ha trascorso gli ultimi tre anni della sua vita in cura presso la Divisione di Oncologia pediatrica del Policlinico Gemelli di Roma.
Durante tutto quel periodo per noi, che abitiamo a Napoli, quel reparto e il personale che vi lavora sono diventati la nostra seconda casa e la nostra seconda famiglia.
La sala giochi dove i volontari intrattengono bambini e ragazzi con mille attività, la cucina dove le mamme si ritrovano per preparare ai figli i piatti con i sapori di casa, il terrazzo rigoglioso che, nonostante tutto, ti ricorda il colore del cielo ed il profumo delle stagioni, sono stati il nostro unico orizzonte durante gli interminabili periodi di ricovero.
La competenza, unità all’umanità degli oncologi, la professionalità, unita alla sensibilità delle infermiere e di tutti gli operatori che si sono presi cura di Martina durante la sua malattia, rimangono impressi nel nostro cuore anche ora che lei non è più con noi.
Ma evidentemente non tutti la pensano come noi!
Infatti durante la sua degenza Martina attenta, curiosa e coraggiosa, nel constatare che nella presentazione al Gemelli del libro bianco dell’Oncologia il suo reparto era stato “dimenticato”, aveva voluto manifestare il suo dispiacere e la sua protesta inviando una lettera al giornale Ultima Ribattuta:

“Buongiorno sono Martina del Reparto di Oncologia Pediatrica del Gemelli e ho letto l’articolo sull’apertura del grande libro bianco dell’Oncologia. Come avete ben scritto voi purtroppo a far parte dell’Oncologia ci siamo anche noi giovani pazienti. Non capisco il motivo di un mancato invito a testimoniare ciò che ogni giorno fanno i nostri medici per noi: è la nostra lotta, che affrontiamo tutti i giorni… Oggi anche i miei genitori hanno partecipato all’evento. Anche se è stato bello, per noi non è stato completo perché mancava una parte. Era come una bella torta al cioccolato ma nella quale manca un pezzo.“

Ora leggendo il suo articolo ho avuto conferma dei nostri dubbi di allora. Sinceramente ho provato una profonda angoscia al pensiero che qualcuno possa decidere di privare i bambini che ancora sono in cura e quelli che verranno anche solo di una di quelle risorse che ci hanno aiutato a sopravvivere proprio quando stavamo sprofondando in un baratro…
Ringraziandola per la sua attenzione, mi auguro che vorrà continuare a seguire le scelte del Policlinico Gemelli che, in ogni caso, riguardano direttamente il futuro di tanti bambini e ragazzi sofferenti.

La mamma di Martina Ciliberti

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