Governo, prime “grane”: COPASIR (Volpi-Urso) e Demanio (Dal Verme, cognata Gentiloni)

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Puntuali, arrivano le prime “grane” anche per il governo Draghi, quello dei “migliori”. Non bastavano i capricci di Raffaele Volpi, il presidente del COPASIR (il comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti) che -d’accordo con Matteo Salvini- non vuole dimettersi e lasciare l’incarico ad Adolfo Urso di Fratelli d’Italia, unico partito d’opposizione. Macché.

Adesso, a dividere la megamaggioranza, c’è anche il “caso” di Alessandra Dal Verme, destinata ad andare a capo del Demanio. Peccato, però, che sia anche la cognata (in quanto moglie del fratello) del commissario europeo (ed ex-premier) Paolo Gentiloni.

Già invisa al M5S perché nominata da Tria responsabile del Dipartimento Investimenti del ministero dell’Economia, ora è rimasta vittima del “fuoco amico” per il possibile nuovo incarico. E la levata di scudi, sembra condivisa anche dalla Lega e dai renziani, ha finito per bloccare questa nomina ed alcune altre contenute nel medesimo “pacchetto”. Facendo sbuffare Draghi e il sottosegretario Garofoli, che ha la delega alle nomine. Ma irritando anche parecchio il Pd.

Nel frattempo, brutto clima a Palazzo Chigi (ma anche nel centrodestra) pure per le resistenze di Volpi a lasciare l’incarico al COPASIR al suo vice Urso. E ciò malgrado non ci siano dubbi sul diritto di FdI a presiedere il comitato. Su questo punto, i costituzionalisti non hanno dubbi.

Molti di loro evitano di uscire allo scoperto, per non essere attaccati da sinistra, ma l’agenzia ADNKronos è riuscita a trovarne almeno tre che coraggiosamente hanno deciso di rompere la congiura del silenzio: il presidente emerito della Corte Costituzionale Antonio Baldassarre e i professori universitari Salvatore Curreri e Agostino Carrino. E i le oro pareri sono espliciti, senza riserve: Urso di  FdI ha il sacrosanto diritto di presiedere il COPASIR.

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