I grillini fanno autogol ancor prima del fischio di inizio

I grillini fanno autogol ancor prima del fischio di inizio

15 febbraio 2018

È come se una squadra di calcio potesse farsi espellere dei giocatori prima del fischio d’inizio. Un autogol. Che però coinvolge l’intera comunità democratica. In un vulnus senza precedenti nella storia elettorale italiana. Mai, infatti, si era vista la formazione di un potenziale gruppo misto ancor prima che le elezioni avessero luogo.

E questa cosa dei candidati espulsi ma probabilmente eletti – poi vattelapesca se si dimetteranno o no – è una cosa che danneggia potenzialmente anche gli altri partiti.

Aggiungendo incertezza a incertezza all’indomani del voto quando si dovranno assegnare i seggi. Chi infatti concorrerà con quella ventina di grillini pre espulsi – o scomunicati dalla Casaleggio e associati – nei collegi parteciperà a una sfida falsata.

O ci sarà maggiore astensione o viceversa i partiti avversari spingeranno i supporters a votare per i grillini rejetti per creare un nuovo gruppo magari alleato in Parlamento. Ovvero la gente non li voterà per rabbia determinando una vittoria altrimenti improbabile di un contendente o l’altro.

Insomma come dicono a Roma, “un casino che la metà basta”.

E il tutto – al solito – in nome dell’eterogenesi dei fini: a forza di chiedere inutili sacrifici stipendiali agli iscritti ai Cinque stelle e ad innalzare il moralismo da quattro soldi a inutile bandiera con quelli che a Roma si chiamano “i risparmi di Maria Calzetta”, ecco il risultato: i deputati “costretti” a fare i furbetti per tenersi in tasca i soldi che la legge loro assegna.

E per la prima volta la setta digitale della Casaleggio mostra le prime crepe nel controllo ossessivo dei propri adepti: come in tutte queste organizzazioni infatti prevalgono “i cocchi” del capo in testa, non i migliori.

Infatti i “paraculetti/e” del finto rimborso con annulla del bonifico erano tutti piazzati/e in collegi uninominali sicuri o addirittura in quello plurinominale.

Quindi la setta non è in grado di riconoscere prima gli eventuali “unfit” nel proprio ambito. Che in ipotesi, se non fossero stati scoperti dalle “Iene” di Mediaset, avrebbero potuto anche ambire a incarichi istituzionali o di governo in caso di successo dei grillini.

Allora il ragionamento è semplice: se questo sistema, che pure tutto scheda e giudica anzi pre giudica, non è in grado di garantire Di Maio – chi per lui da – simili “inconvenienti umani”, per utilizzare le giustificazioni auto assolutorie e arroganti sentite dalla voce di Alessandro Di Battista a “Dimartedì”, come potrà un paese fidarsi degli uomini da loro scelti per governare l’Italia?

Gli autogol li fanno tutte le squadre, anche le più brave, ma mai, a memoria d’uomo, prima che la partita sia cominciata.