La “nuova” CDP si avvia a diventare CDM: cassa depositi e marchette?
C’era una volta la Cdp. Quella che investiva in grandi aziende dello Stato, che aveva progetti di respiro internazionale, una strategia, una missione.
Quella Cdp è come anestetizzata ed oggi il lavoro principale è diventato quello dei favori agli amici degli amici, delle nomine degli amici di Funicello, Giavazzi & partners, quello dei soldi bruciati in “marchette”.
È di questi giorni, infatti, la notizia della sostituzione, alla guida del Fondo Italiano di Investimento (FII) di Antonio Pace. La cosa ha stupito molti, perché Pace aveva saputo dare un’impronta professionale alle società e ne aveva valorizzato in modo straordinario il patrimonio. Ma Pace aveva un peccato originale: era stato nominato da Fraccaro…Poco importa che avesse un curriculum di tutto rispetto: non faceva parte di un certo gruppo, di un certo sistema. E poi aveva una pretesa assurda, cioè voleva valutare le aziende guardando i bilanci, considerandone le potenzialità e non era interessato a chi fossero i proprietari ed i loro amici. Assurdo, no? Era così sfrontato da voler tutelare i soldi che aveva il compito di amministrare! Motivo per cui appena sono arrivate sulla scrivania di FII operazioni nuove, ha osato farle valutare dai suoi tecnici e dagli uffici. Pazzesco. Quando ad esempio si è trattato di valutare l’ingresso nella Lucisano ed in Indiana ad esempio, si è chiesto: perché? Perché in queste due e non in altre? Perché entrare in questo settore attraverso due società private, proprietà famigliari, dopo che CdP ha detto no a Franceschini sull’operazione Cinecittà’ (questa si’ di sistema, strategica e di prospettiva) guidata da Maccanico? Perché pretendere magari una procedura accelerata, senza un’adeguata valutazione dei bilanci? Perché far finta di non vedere che in quei bilanci magari sono spesate anche le scuole dei figli o le vacanze dei genitori o gli hobby dei mariti, perché sono gestite in modo troppo familiare? Perché valutare 100 quello che il mercato faticherebbe a valutare 20?
Che domande assurde! Intanto perché occorre togliere ai soci che sono amici il problema di società piccole e con scarsa prospettiva davanti. Poi, contestualmente liberare magari i poveretti delle loro fideiussioni personali che possono creare problemi ed infine, perché regalare soldi di altri non costa nulla. Che male c’è? Da una parte la Lucisano family dall’altra tre ex ragazzetti della Milano-bene. Due operazioni folli, anche se la Lucisano almeno le sale le ha, mentre Indiana fa solo produzione. Vabbè, ma sono amici.
Così come è amico Luca di Montezemolo.
Si perché le “operazioni” spinte dai massimi vertici di Cdp (chissà per conto di chi…) non sono solo quelle cinematografiche. Già, l’idea più bella è proprio quella che riguarda Montezemolo, anzi il suo fondo, il fondo Charme. Questa almeno non prevede regali particolari perché si tratta di un investimento. Ma perché dare soldi italiani ad un fondo che investe all’estero? Boh, non si sa. Ma soprattutto non bisogna chiedere. A meno che tu non sia la Consob.
Perché, caro Savona, in realtà toccherebbe a voi chiedere e chiedervi se è normale che Cdp, che ne detiene il 55%, possa (legalmente intendiamo) dare ordini ad una SGR autonoma indicando cosa fare, con che tempistiche e magari imponendo procedure di valutazione accelerate e semplificate.
Magari leggendo queste poche righe vi verrà in mente di fare il vostro o dovere. Intanto non potrete dire di non averlo saputo.
Così come non potrà dirlo il premier Mario Draghi, che queste persone ha messo nei posti-chiave per le nomine e che tutti dicono sia il loro unico riferimento.