Leonardo: mare in burrasca, ma drammaticamente non c’è un Capitano.

Leonardo: mare in burrasca, ma drammaticamente non c’è un Capitano.

18 aprile 2023

Tutto si poteva pensare su Moretti e Profumo (e noi ne abbiamo dette tante), come su altri CEO della partecipate, ma una cosa non si poteva dire: che non avessero carisma. Un carisma che derivava loro anche da ciò che erano stati prima di arrivare a Leonardo, ma ciò che erano stati era dovuto proprio al loro carisma. Possono essere anche stati criticati per alcune loro scelte in Leonardo ma sono stati condottieri, comandanti, capi, leader. Senza dubbio.

Da ciò che sta accadendo invece nei primi giorni delle nuove nomine una cosa è chiara a tutti: non c’è più un capo, un condottiero, una guida al vertice della prima azienda manifatturiera italiana.

La persona scelta, l’ex-ministro “grillino” Roberto Cingolani, si sta rilevando già da subito non solo inadatto professionalmente (non è un vero manager, capisce poco di pratiche aziendali, nulla di finanza, pochissimo di industria e non sa cosa sia il commerciale) ma inadatto come leader, per carattere, per assenza di attributi. Aveva ragione chi era preoccupato dalla nomina di un affabulatore superficiale, ma nessuno pensava che il deficit sarebbe stato umano, prima che tecnico. I bene informati dicono Crosetto per cercare di convincerla avesse detto alla premier che a lui non interessava un nome specifico (pur sostenendo Mariani) ma prima di ogni altra cosa fossero importanti le caratteristiche professionali tecniche, per cui poteva scegliere chi voleva tra Mariani, Cutillo, Giordo, Cioffi, Profumo o chiunque avesse esperienza nel settore e le avesse suggerito per il prof. Cingolani, Terna (tra l’altro molto più appetibile dal punto di visto retributivo).

Segno che nemmeno lui pensasse ad un deficit di “attributi” e carattere. Invece, nei due giorni passati dall’indicazione, tutti hanno capito una cosa: ha paura, non conosce l’azienda, non conosce le persone, non conosce l’ambiente e subisce chiunque, anche le pulci.

Si è reso subito conto che non è in grado di fare nulla da solo e cerca supporto. Ovunque. In Cutillo, in Mariani, nel nel-presidente Pontecorvo (ieri sera era a cena con loro e Di Bartolomeo). Ma anche in quelli che lo disprezzano, lo vorrebbero morto, mandano pareri ovunque per spiegare che è incompatibile: Savio, Cioffi, Parrella, cioè la Trimurti dei Profumo Boys.

Ma questo sarebbe il meno, visto che potrebbe essere il loro ultimo mese di rimestamenti.

Il problema principale sul suo futuro pare sia diventato Crosetto stesso.

Si, proprio quello che controvoglia, per amicizia con la premier e su sua richiesta, lo aveva accettato e si era reso disponibile ad aiutarlo, mettendo a disposizione parte della sua esperienza nel settore.

“Fallo per me e per l’Italia” pare gli avesse chiesto Giorgia. E così dicono lui abbia fatto, incontrandolo più volte, ascoltandolo, dandogli pareri amichevoli su temi, strategie, persone, opportunità nel mondo.

Cingolani però sembra abbia patito il modo con cui gli è stata data questa disponibilità, sentendosi trattato come un alunno più che come un AD . E quindi se ne sia lamentato con il suo amico, l’altro pacifista ed antimilitarista di Leonardo, il “comunicatore” Amoroso, ed il prode Cioffi, che hanno pensato bene di raccontarlo a destra e manca.

Altra prova che i tre non hanno ancora capito in che ambiente lavorano: in pochi minuti il ministro della Difesa sapeva tutto.

Reazione? Quella che terrorizza chiunque conosca Crosetto: da’ fiducia ed aiuta chiunque,  ma se si sente tradito cancella anche persone che conosce da decenni.

Voci dal Gabinetto dicono che abbia quindi dato disposizione che quando chiamerà Cingolani non dovrà più essere trattato come una persona amica ma con la cortesia ed il distacco che si devono all’AD di Leonardo che chiede di parlare con il Ministro della Difesa. Quindi dovrà comunicare ufficialmente l’argomento oggetto della richiesta almeno 10 giorni prima, attendere che sia processato tutto dal gabinetto e che sia fornita al ministro una scheda ufficiale e poi usufruire di 30 minuti.

E pare abbia anche chiesto di informarlo che per i rapporti formali, il Ministro usa esclusivamente il lei.

Di per sè questo può non sembrare molto importante per la società ma chi conosce il settore dell’industria della difesa non può che preoccuparsi: Crosetto è stato un attore fondamentale, anche solo da Presidente Aiad, per consentire a Leonardo di sopravvivere alla competizione fortissima che esiste nel settore ed è probabilmente l’asset maggiore su cui avrebbero potuto puntare la società italiana e Cingolani stesso, in futuro, per concludere accordi commerciali nel mondo.

Un Crosetto freddo e distaccato con un AD debole e privo di visione e competenza, non sono di sicuro buone notizie.

Ciò che temono all’interno è che però Cingolani nemmeno abbia idea delle conseguenze di questo nuovo scenario.

Purtroppo per le decine di migliaia di persone il cui futuro dipende da lui.