Moravia e il suo racconto romano “venduto” in chiave politically correct

Moravia e il suo racconto romano “venduto” in chiave politically correct

30 novembre 2017

Uno legge il bel racconto romano di Alberto Moravia pubblicato dal “Fatto” oggi in prima pagina e pensa tra sé e sé: «però, viva la faccia, qualcuno sensibile alla cultura del Novecento».

Poi però, quando si sofferma sul senso dell’esergo politically correct, messo lì, a guisa di vacca bersaniana, dal quotidiano, magari per vendere lo scrittore come presunto vate moralista anti molestie, e resta di sasso: “pubblichiamo per gentile concessione dell’Associazione Fondo Alberto Moravia uno dei “Racconti romani” uscito nel 1954 e tuttora rappresentativo del “sistema Weinstein” in Italia fin da quegli anni..”

Perché sprecare una piccola perla impastandola con una salsa che la renda digeribile anche ai porci?

Piegare un racconto che dipinge l’Italia del dopoguerra, tra miserie e nobiltà, con le ragazze del popolo spesso costrette a fare la vita, con i giovani vitelloni di borgata che vivevano di furti (vedi “Ladri di biciclette”) e con tanti altri fenomeni difficili da paragonare a quelli odierni, pur nell’analogia di certi squallori, compreso il mondo dei cinematografari, è impresa tanto ardita quanto tutto sommato ridicola.

Moravia fra l’altro non è che avesse delle donne e della sessualità femminile un concetto così elevato. Lui viveva circondato da amanti ed eccessi e nei romanzi ce li trasfondeva tutti.

Lui non avrebbe partecipato a una manifestazione isterica contro il presunto porco Berlusconi dell’epoca del “se non ora quando”. Come lui, Moravia, non avrebbe accettato di tenere discorsetti moralistici di quelli che piacciono tanto alla nostra attuale presidentessa della Camera.

Come probabilmente Moravia non avrebbe fatto parte di un comitato “siamo tutte Asia Argento”. Certo era uno scrittore di sinistra e sensibile alle tematiche allora nascenti del femminismo.

Ma francamente se oggi fosse vivo non credo farebbe salti di gioia per come il “Fatto” lo ha strumentalizzato.