
POSTE ISSA IL TRICOLORE SU TIM E PREPARA IL CONSOLIDAMENTO DELLE TELECOMUNICAZIONI
C’è Poste per Labriola. Con un lancio di Bloomberg nel bel mezzo dell’anticamera del week end scopriamo che la società guidata da Matteo Del Fante starebbe salendo ancora in Tim, portandosi poco sotto la soglia dell’opa obbligatoria, che scatta oltre il 25%. Se la società confermerà formalmente – come dovrebbe – Poste diventerà così il primo azionista della più importante società di telecomunicazioni italiana.
Anche perché a vendere sarebbero proprio i francesi di Vivendi che avevano già ceduto un 5% sul mercato la scorsa settimana e con questa operazione scenderebbero di un altro 15% restando nel capitale con una quota residuale intorno al 3%, che permetterebbe a Bollorè di avere solo una minima influenza nel futuro board.
Insomma, Poste diventa il nuovo azionista di riferimento di Tim e l’Italia si riprende il suo posto. Del resto, Sassate lo aveva anticipato già alcune settimane quando Del Fante decise di scambiare con Cdp la partecipazione di Nexi con quella di Poste: per questo sito era solo l’antipasto di una operazione più grande e sistemica.
La mossa di Poste scongiura anche un rischio che era alle porte dell’azienda di Labriola: l’ingresso dello straniero CvC. Il fondo, particolarmente attivo in Italia, non va a genio né a un’area di governo più vicina alla Presidente né ad alcuni ambienti legati al mondo della sicurezza.
In particolare, come abbiamo già scritto su Sassate, CvC è proprietaria di un’azienda che si chiama Maticmind e che è un po’ troppo sotto osservazione delle autorità. Far entrare CvC in Tim avrebbe significato mettere il ramo Enterprise dell’azienda nelle mani di Maticmind.
In questo senso vedremo che succederà anche in Fibercop, sorella di Tim che possiede l’infrastruttura fisica, dove Cisco dovrà indicare il suo partner per la parte IP. A quanto pare Cisco starebbe per scegliere Maticmind e gli occhi di molti sono ora puntati proprio su questa scelta.
Ma cosa succederà ora con Poste in Tim? Messa la bandiera tricolore potrà fare l’unica cosa veramente sensata e che farà bene al settore delle telecomunicazioni, ovvero riunire allo stesso tavolo tutti gli operatori infrastrutturati (sono 4) per dare il via alle danze del risiko delle telco.
Lo sanno tutti che il mercato deve passare da 4 a 3 operatori per essere sostenibili.
Vedremo chi “mangerà” chi: per ora la preda perfetta si chiama Iliad.
LA SASSATA

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