
Poste vero garante di una Tim italiana e solida; le attese della francese Iliad, che vuole entrare nel capitale
Mentre tutti parlano del risiko bancario, in Italia si intravede all’orizzonte un nuovo risiko, quello delle telecomunicazioni.
Gli operatori infrastrutturati sono 4, troppi per rendere profittevole questo mercato. Bisogna passare a 3 operatori, come hanno fatto tanti altri Paesi.
C’è bisogno, dunque, di consolidamento. E al centro delle manovre ovviamente non può che esserci Tim.
Dopo l’operazione di Poste (salutata con successo dalle istituzioni e dal mercato), che è entrata nell’azionariato della società di telecomunicazioni e chissà se il suo impegno non salirà di quota nelle prossime settimane, ora tocca trovare una soluzione a Vivendi.
I francesi di Bolloré dovrebbero essere buttati fuori, anzi sono loro che vorrebbero scappare, ma ad un prezzo giusto.
Il governo è alla ricerca di una soluzione ormai da un pezzo. L’ipotesi che sembrava più avanzata era quella che Iliad entrasse in Tim, acquistando un terzo della Tim Consumer. È così che si sarebbe avviato il consolidamento verso i 3 operatori.
Ma a supportare finanziariamente Iliad (che comunque dovrebbe superare le reticenze verso i francesi) ci sarebbe stata CvC.
Ed è qui che il progetto avrebbe avuto una brusca frenata. Il fondo, infatti, è anche proprietario di un’azienda, Maticmind, un system integrator molto presente in Tim – spesso tramite subappalti – come è presente in altre realtà come Open Fiber e FiberCop.
CvC, da quando ha comprato la società, ha fatto grandi investimenti per cambiare il vecchio management di Maticmind, ma l’azienda si porta dietro troppe chiacchiere da bar e qualche faro delle toghe.
In particolare, sono state attenzionate le forniture del Psn (Polo Strategico Nazionale), che hanno particolarmente favorito Maticmind, così come le scelte fatte da Cisco in commesse monstre (come quella che starebbe interessando FiberCop per la nuova rete IP), che vedono favorita quasi sempre la stessa società.
Dunque, i dubbi sull’operazione nel capitale di Tim sono fioccati negli ultimi giorni, soprattutto nelle stanze del Mef, dove qualcuno pensa che il supporto di CvC a Iliad sia finalizzato anche ad aumentare il lavoro di Maticmind dentro Tim Enterprise, una delle poche realtà del colosso telco che fa soldi a volontà.
Intanto, il tempo corre verso la prossima assemblea di Tim e con Poste nuovo protagonista della compagine societaria, sicuramente l’italianità e l’istituzionalità delle scelte saranno garantite.
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