Rai: “cartellino giallo” di Salini a Giammaria per omesso inginocchiamento alla Laterza
Guai a trattare troppo bruscamente e a non dare spazio alla Presidente(ssa) per le Pari Opportunità. In viale Mazzini si può rischiare l’osso del collo. Da oggi lo sta imparando a sue spese Duilio Giammaria, il direttore di Rai Documentari.
Dopo averlo “cazziato” verbalmente una settimana fa, l’amministratore delegato Fabrizio Salini gli ha notificato una formale lettera di richiamo. Una sorta di “cartellino giallo” per gioco scorretto nei confronti della sua vice, Karina Guarino, la molto riverita consorte dell’editore Laterza.
Giubilata dal Prix Italia (dove l’aveva piazzata la riconoscente Monica Maggioni ai tempi della sua presidenza), per un po’ di mesi se n’era stata buona buona sulla poltroncina che l’aziendalista Giammaria le aveva graziosamente concesso pur non avendone alcun bisogno. Poi, raggiunto il vertice delle sindacalizzate Pari Opportunità, ha deciso che era arrivato il momento opportuno per recuperare il tempo perduto.
E sono cominciate le lamentazioni contro il suo direttore, accusato di maltrattarla. Giammaria ha notoriamente un caratteraccio, ma è anche un eccellente professionista (basterebbe ricordare il successo della sua “Petrolio”) che si sta dedicando anima e corpo alla scommessa dei documentari Rai.
Oltretutto con un budget ridicolo ed una struttura ridotta all’osso. Ma per la Laterza tutto questo non può avere la minima importanza: vuole più spazio e incurante del possibile “conflitto d’interessi” come moglie di un editore, ha cominciato a lagnarsi a destra e a manca.
Riuscendo finalmente ad ottenere dal premuroso Salini l’ammonimento di Giammaria. Che, giustamente furibondo, ha però già fatto sapere che impugnerà il provvedimento in sede legale. L’ennesima “grana” di cui non si sentiva alcun bisogno in viale Mazzini.