Rai: Fuortes e Coletta costretti a bloccare il programma della Parietti sulle Drag Queen; ma ora rischiano comunque il danno erariale

Rai: Fuortes e Coletta costretti a bloccare il programma della Parietti sulle Drag Queen; ma ora rischiano comunque il danno erariale

27 aprile 2023

Per la Rai si prepara un CdA di fuoco e per Carlo Fuortes la data potrebbe rivelarsi infausta: 5 maggio (ricordate? “Ei fu…”). Perché nel tentativo di salvare la sua poltrona e quella del fidato “braccio sinistro” Stefano Coletta, ha deciso di “rinviare” per la seconda volta la messa in onda del programma “Non sono una signora”, confezionato e già pagato a Fremantle (cinque prime serate su Rai Due), condotto da Alba Parietti.
Motivazione ufficiale? “Valutazioni editoriali che presuppongono alcuni adattamenti da apportare al programma”.
Come a dire: così com’è stato registrato, non può essere trasmesso. Evidentemente, perfino i due campioni del “progressismo” tv e della difesa dei cosiddetti “diritti dei diversi” devono essersi resi conto che la messa in onda senza qualche correttivo, li avrebbe travolti dalle polemiche.
Già, però, ora rischiano grosso. Dal momento che il nuovo stop allo show sulle Drag Queen (previsto originariamente sotto le festività natalizie o in contemporanea con “Il cantante mascherato) qualora Fremantle non accettasse gli “adattamenti”, aprirebbe automaticamente le porte ad un procedimento per danno erariale.
E l’eventuale messa in onda senza le modifiche che loro stessi ritengono opportune, finirebbe per dare la stura a inevitabili polemiche politiche sulla linea editoriale seguita dalla Rai.
Ecco perché il 5 Maggio “Napoleone” Fuortes (come era stato subito ribattezzato all’arrivo in viale Mazzini per il presunto decisionismo) potrebbe conoscere la sua Waterloo.
Non certo solo per le Drag Queen, visto e considerato che a suo carico c’è molto altro: dai ritardi sul contratto di servizio (appena denunciati in Commissione di Vigilanza dal ministro Adolfo Urso), a quelli sul piano industriale, al tentativo di restare incollato alla poltrona per poter decidere i palinsesti autunnali, al desiderio del Pd di lasciarlo nel ruolo di AD fino alla fine del mandato, con relativa gestione delle elezioni europee e quelle regionali fissate nella primavera del ‘24..
Per il governo e per la maggioranza di centrodestra che ha vinto le elezioni, forse ce ne potrebbe essere abbastanza per ringraziarlo d metterlo in lista d’attesa per qualche altro incarico. Sovrintendenze teatrali a parte.