RAI, il “sindacato rosso” dei giornalisti contro la striscia informativa di Vespa dopo il TG1: danneggia il nuovo idolo Damilano

Fantastico. In Rai c’è un nuovo “intoccabile” per l’USIGRAI. E per il sindacato interno dei giornalisti, che da decenni fa della partigianeria di sinistra la sua missione principale, chi meglio del superfazioso Marco Damilano merita di essere protetto? Soprattutto quando il pericolo si chiama Bruno Vespa con la sua striscia informativa dopo il TG1 delle 20, ormai in dirittura d’arrivo alla fine di febbraio.
Certo, come no. Secondo il “sindacato rosso”, l’ex-direttore dell’”Espresso” (quindi, un esterno)ha potuto tranquillamente accavallarsi al Post del TG2, cioè all’approfondimento del telegiornale degli odiati Sangiuliano e Rao, ma non può rischiare di essere disturbato da un professionista interno del calibro del conduttore di “Porta a Porta”. A cui tutto si può dire, tranne che faccia quegli approfondimenti faziosi che sono stati finora la caratteritica identitaria delle trasmissioni curate da Damilano. Oltretutto, sforando spesso e volentieri i tempi assegnati in palinsesto alla sua striscia.
Ma il problema vero è che la Rai è sempre più un’azienda allo sbando e che ogni iniziativa editoriale per rinforzare la crisi degli ascolti di Rai Uno e dello stesso TG della rete, finiscono sotto schiaffo da parte dei peggiori sindacalisti che abbiano mai calcato le scene.
Qualcuno si ricorda il danno fatto da quegli irresponsabili componenti del Comitato di Redazione del TG1 con il rifiuto ad ospitare Fiorello? Ecco, adesso tocca agli imitatori dell’Usigrai, secondo i quali non ci può essere Vespa che tenga: Damilano e le sue striscie informative (si fa per dire, visto che sono tutte contro il governo e i partiti di centrodestra che hanno democraticamente vinto le elezioni), non può essere disturbato.
Il tutto, naturalmente, nel silenzio di un AD come Fuortes, che -esattamente come l’Usigrai- continua ad infischiarsene di prendere atto del voto del 25 Settembre e di un TG1 allo sbando (ma sempre sbilanciato a sinistra).
Al massimo è disponibile a “contentini” come quello di Vespa, in modo da farsi restituire una “seconda serata” per piazzare Monica Maggioni e magari sostituirla con qualche altro “intoccabile” (ma questa volta rigorosamente interno, invocando la “riforma Renzi); e  fare subito pace col “sindacato rosso”.
Perché, questo è chiaro, a togliere il disturbo non ci pensa proprio, malgrado la terribile situazione economico-finanziaria dell’Azienda. Della quale non sembra rendersi conto, grazie alle assicurazioni “interessate” del suo “staff” e dei più stretti collaboratori.

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