ENI, il mistero delle voci sull’inesistente malattia di Descalzi
Ma si può sapere chi ha interesse (ma anche chi si diverte) a far circolare la fake news sulle presunte precarie condizioni di salute di Claudio Descalzi?
Perché ora la faccenda si sta facendo seria. Visto e considerato che questi jettatori aggiungono con il passare del tempo fantasiosi dettagli per accreditare le loro panzane.
Come ad esempio quella secondo la quale l’AD di ENI avrebbe appena concluso un primo ciclo di chemioterapia. Costringendo così l’azienda a presentare addirittura un esposto in Procura per stroncare una volta per tutte la pericolosa balla e cercare di identificarne creatori e divulgatori.
E meno male che nel frattempo la fake news non ha influito in Borsa sulla solidità del titolo, perché altrimenti il danno sarebbe stato oggettivamente enorme.
Non basta. Questi oscuri personaggi aggiungono ulteriori particolari per rendere più credibile la maldicenza. E hanno messo in circolazione pure la voce di incontri riservati di Descalzi a Palazzo Chigi per avvisare Giorgia Meloni del suo precario stato di salute, ricevendo come risposta il molto poco caritatevole invito a cercare di resistere almeno fino a dicembre.
Tutto falso, naturalmente, tutto inventato di sana pianta.
Già, ma cosa può esserci dietro? Una speculazione a livello internazionale o semplicemente un’altra stupida cattiveria di qualche antipatizzante, del tipo di quella messa in giro a suo tempo sulla presunta paternità occulta del ministro Lollobrigida?
Ecco perché alla fine all’ENI si sono stufati e rivolti alla magistratura. Magari non si caverà un ragno dal buco, ma almeno questi imbecilli la smetteranno di fare danni.