Regionali: Marsilio e Bardi verso la conferma, mentre Solinas fa di tutto per far perdere il centrodestra in Sardegna

Regionali: Marsilio e Bardi verso la conferma, mentre Solinas fa di tutto per far perdere il centrodestra in Sardegna

09 ottobre 2023

Delle tre regioni chiamate alle urne a cavallo tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo, quella messa peggio in fatto di candidature a Governatore è certamente la Sardegna. Con un presidente uscente come Christian Solinas che continua a far finta di volersi ripresentare, ma sa benissimo che un’eventualità del genere significherebbe riconsegnare l’Isola al centrosinistra. A prescindere da chi dovesse esserci da quella parte della barricata. All’interno della maggioranza, la speranza è che in questa settimana Meloni, Salvini e Tajani trovino finalmente un momento per metterlo alla porta, destinandolo all’Autorita’ Portuale (il vero obiettivo) con molti cari saluti. Tali e tante sono le ombre (non solo giudiziarie) della sua disastrosa gestione. Sarebbe l’unico modo per scegliere poi un candidato autorevole e recuperare il tempo perduto. E ringraziando sentitamente per gli analoghi ritardi da parte delle sinistre.
In Abruzzo, invece, è già tutto delineato. Perché il presidente uscente, Marco Marsilio (FdI), si giocherà la conferma contro l’ex-rettore di Teramo, Luciano D’Amico, scelto dal Pd ma ufficialmente candidato “unitario” di quel “fronte largo”, anzi larghissimo, che assomiglia parecchio all’ammucchiata di prodiana memoria. Una scelta che porterà quasi certamente in carrozza Marsilio verso un nuovo mandato, vista i brillanti risultati ottenuti in questi anni.
Resta da decifrare il destino della Basilicata, dove si moltiplicano le visite disperate dei leader del Pd (ultima quella del presidente Bonaccini) in una regione che il centrodestra è riuscito a strappare alle sinistre grazie ad una candidatura di livello come quella dell’ex-generale delle “fiamme gialle”, Vito Bardi. La cui conferma è sempre più probabile, visto il gradimento non solo di FI, ma anche degli alleati. E le contemporanee divisioni all’interno del centrosinistra, incapace di individuare un avversario in grado di sconfiggere il Governatore uscente.
Si era parlato dell’imprenditore Angelo Chiorazzo, il cui nome sembra però “bruciato” sia dal possibile “conflitto d’interessi” come fornitore di servizi alla Regione, sia per il maldestro tentativo di ottenere una “sponsorizzazione” delle strutture ecclesiastiche attraverso il vescovo di Tursi-Lagonegro, Vincenzo Orofino.
Errori tattici che hanno ringalluzzito il M5s (ancora molto forte in Basilicata), che ha subito risposto lanciando la candidatura dell’ex-sottosegretaria allo Sviluppo Economico, Mirella Liuzzi, come possibile scelta di un ipotetico “campo largo” lucano.
Un’eventualità che all’interno del Pd è vista come il fumo negli occhi da tutti quei maggiorenti che continuano a considerare la regione come un loro esclusivo possedimento. Tipo i vari Bubbico, Defilippo, Speranza e Folino, già soprannominati “i quattro cavalieri dell’Apocalisse”.
C’è poi da tenere in considerazione che la Liuzzi è di Matera, dove il sindaco cinquestelle Bennerdi ha dimostrato evidenti limiti di gestione, oltre al fatto che il capoluogo, Potenza, non ha alcuna intenzione di abdicare alla leadership regionale.
Insomma, in Basilicata, le divisioni del centrosinistra fanno sorridere sotto i baffi Bardi, sempre più lanciato verso la riconferma. Con buona pace di Elly Schlein, di Bonaccini e dei loro “cavalieri dell’Apocalisse”. In attesa del quinto: quello dell’”intelligenza artificiale”…