Megaretata contro ‘ndrangheta e massoneria calabrese: chi è il figlio del “boss” che doveva essere assunto al Gemelli?
Tutte le volte che partiva qualche “Sassata” sulle infiltrazioni massoniche al Policlinico Gemelli, i vertici dell’ex-ospedale del Papa, ridacchiavano o reagivano un po’ infastiditi: “fantasie… calunnie… dietrologismi infondati”. Certo, come no.
E adesso come pensano di rispondere a quanto dichiarato dal procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, a conclusione della mega-retata che ha disarticolato le connivenze tra ‘Ndrangheta, politica e Logge massoniche in Calabria?
A chi si riferiva Gratteri, quando in conferenza stampa ha parlato del “tentativo di far assumere al Gemelli il figlio di uno dei capi del clan mafioso legato alla massoneria”? E soprattutto: chi era stato interessato all’interno della struttura sanitaria per gestire la pratica? Sono curiosità legittime.
Per soddisfarle, basterà attendere il deposito degli atti. Anche Papa Francesco, che da anni si guarda bene dal mettere piede al Gemelli, proprio per le “fantasie” sugli inquinamenti massonici, sarà certamente lieto di saperne di più.
LA SASSATA

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