Libano, la lettera denuncia dei militari: “Natale, a chi astice a chi un misero pezzo di panettone”

Libano, la lettera denuncia dei militari: “Natale, a chi astice a chi un misero pezzo di panettone”

26 dicembre 2020

Caro direttore,
le scrivo questa lettera per segnalare quanto sta avvenendo in questi giorni nella base di Shama, nel Libano meridionale, per fa sì che anche per noi esista un po’ di giustizia.

Essere impiegati nelle missioni internazionali, a vista di molti, è un privilegio, un modo per arricchirsi guadagnando in un mese quello che i “comuni mortali” guadagnerebbero in sei.

Quasi nessuno, però, si domanda qual è la contropartita da pagare: stare lontano dai propri affetti, famiglie, figli, amici, nonni. Se poi ci aggiungiamo il rischio di beccarsi una pallottola o una bomba, beh la partita è chiusa.

Ma quanti potrebbero immaginarsi che anche un semplice pasto è da considerarsi un “lusso” che non spetta a tutti. È la domanda che alcuni “militari” si stanno ponendo nella base di Shama in Libano. Base nella quale è dislocato il Comando dell’intero contingente Italiano in Libano.

Ebbene sì, la base nella quale “vive” il Comandante del Contingente Italiano, dove “vive” il Direttore del Centro Amministrativo di Intendenza e dove “vive” il Comandante Logistico di teatro.

In parecchi si chiedono come mai, a pochi centinaia di metri, nella base di Al Mansouri che ospita il Comando Italbatt su base 3* rgt bersaglieri, i colleghi abbiano potuto godersi il meritato pranzo di Natale potendo mangiarsi addirittura l’astice servita nel piatto, antipasti vari, insomma un pranzo degno del Natale, mentre al “Comando” di Shama si è riusciti a malapena ad assaggiare un pezzo di panettone ottenuto dividendo i pochi panettoni distribuiti in 16 parti.

In quella base dove sono venuti a mancare persino i cornetti o il latte per le colazioni, ma non mancano mai le olive nere e il petto di pollo. Olive nere che ormai vengo messe ovunque, persino nell’agnello. La fettina di petto di pollo alla piastra, poi, una garanzia di presenza ad ogni pasto.

Ricette che a detta di alcuni potrebbero essere proposte a Masterchef e che verrebbero senz’altro apprezzate per il livello di “schifo” che riescono ad esprimere. Ma a quanto pare la cosa non importa.

I VIP vengono ospitati all’ENG club, dove le derrate di prima scelta non mancano mai e dove persino i cuochi non sono gli stessi che cucinano alla mensa dei comuni mortali. In tanti si chiedono a cosa sia dovuta questa situazione di disagio.

Cattiva gestione della mensa, dove lavorano più civili come lavapiatti che militari come cuochi e dove i cuochi e lo staff della mensa consumano il proprio rancio a termine del servizio di distribuzione non mangiando gli avanzi ma piatti ad hoc ben diversi da quelli serviti ai “comuni mortali”, o semplice compiacimento da parte dei Comandanti?

Eppure ci si aspettava di più. Appena poche settimane fa erano stati disposti due giorni di chiusura della mensa, per un grave problema di blatte che, a detta di alcuni, erano finite nei vassoi della distribuzione.

Troppi dirigenti e pochi cuochi, a detta di altri. A quanto pare su un organico di 16 addetti alla mensa, i veri cuochi si contano sulle dita di una mano e gli altri a fare i dirigenti o meglio dirigere il traffico dei civili che entrano ed escono dalla distribuzione per portare i vassoi vuoti al lavaggio.

Non sarebbe il caso che i Comandanti iniziassero a controllare l’operato dei responsabili e nel caso trovare per quest’ultimi una mansione più confacente alle proprie capacità?
Forse dovrebbero essere proprio i Comandanti a trovarsi un lavoro più adatto alle proprie capacità. Ma si sa, Comandare è meglio del…