TERNA: il titolo continua a calare, mentre la Di Foggia prosegue nelle epurazioni favorendo solo Del Pizzo
All’interno di Terna, siamo al caos gestionale. E nel frattempo il titolo prosegue nella discesa (ieri -2%). Ma né all’azionista Cdp, né al MEF sembra interessare.
Vediamo le ultime novità. L’AD Giuseppina Di Foggia ha epurato il responsabile dei Grandi Progetti (tra cui Thyrrenian Link e Adriatic Link), Giacomo Donnini, poi è riuscita a liberarsi anche di Massimiliano Garri (che ha ottenuto asilo politico in FS) e infine ha proceduto a ridimensionare le deleghe del capo delle Investor Relations, Omar Al Bayaty, a cui è stata tolta la Sostenibilità. E questo malgrado il top manager fosse stato tra i primi “fedelissimi” dell’ex-AD Stefano Donnarumma a passare armi e bagagli tra quelli della Di Foggia.
Nel nuovo assetto dell’organigramma, resta invece ben saldo sulla sua poltrona l’onnipotente Francesco Del Pizzo, ormai considerato in azienda come il vero amministratore di Terna. Il responsabile dello strategico Dispacciamento, infatti, fa quello che gli pare, sbeffeggiando anche l’Arera e interpretando la Disciplina del Mercato della Capacità a suo piacimento.
E pensare che nel 2013, l’allora AD Flavio Cattaneo l’aveva già accompagnato speditamente all’uscita per non aver raggiunto i risultati promessi dopo aver lasciato il Dispacciamento per andare al Business Development. Finito in ACEA, si era distinto per aver chiuso tre bilanci in perdita di una controllata “minore”, riuscendo però ugualmente a convincere Donnarumma delle sue capacità, ottenendo al suo seguito il trionfale ritorno in Terna (e l’indignazione dei suoi vecchi colleghi).
Ora, con una Di Foggia che si disinteressa dello strapotere di Ciccio Pasticcio e preferisce pensare ad altro, in Terna aumentano di giorno in giorno i dirigenti che sperano nell’arrivo di un altro Cattaneo in grado di cacciare di nuovo Del Pizzo.