
TERNA, la Di Foggia non si presenta in Cdp per illustrare il progetto di bilancio
In Cdp dicono che non fosse mai successo. E difatti in TERNA è subito diventato l’argomento preferito delle chiacchiere di corridoio.
Pochi giorni fa, Giuseppina Di Foggia ha disertato la riunione di presentazione all’azionista del progetto di bilancio 2024.
Forse per timore di vedersi fare qualche contestazione, l’AD ha preferito mandare in sua vece il CFO, Francesco Beccali, il capo degli Affari Generali, Legali e Societari, Danilo Del Gaizo e il “fedelissimo” direttore Strategie, Digitale e Sostenibilità, Francesco Salerni.
Una delegazione autorevole, non c’è dubbio, ma che ha lasciato di sasso gli interlocutori di via Goito. Perché, in ogni caso, l’assenza della Di Foggia è stata giudicata quantomeno una mancanza di riguardo nei confronti dell’azionista.
In Terna, questo “sgarbo” istituzionale è stato interpretato in due modi:
1) con la convinzione della Di Foggia di essere certa – malgrado i deludenti risultati portati a casa finora – della riconferma dell’anno prossimo da parte del governo, a prescindere dal probabile orientamento negativo da parte di Cdp;
2) con la rassegnazione dell’AD a chiudere invece l’esperienza alla scadenza del mandato triennale, pensando soprattutto a garantirsi una ricca buonuscita.
Entrambe le interpretazioni potrebbero avere un punto di incontro. Visto che la nomina di una figura femminile di manager alla guida di una società quotata e controllata dallo Stato fu una battaglia vinta dalla prima premier anch’essa donna.
Quindi, argomentano i sostenitori della riconferma dell’AD, è difficile che Giorgia Meloni possa ammettere di aver sbagliato.
Errore, replicano gli oppositori, vuol dire non conoscere la premier: se si convince che quella strada si è rivelata infelice – di donna o di uomo si tratti – non si farà certo condizionare da questioni di genere.
E il dibattito è destinato ad andare avanti almeno per tutto il 2025…