Trieste e una “liberazione” dimenticata per non offendere i partigiani comunisti italiani e jugoslavi

Trieste e una “liberazione” dimenticata per non offendere i partigiani comunisti italiani e jugoslavi

30 aprile 2024

A proposito di Festa della Liberazione. Ce n’è una completamente dimenticata, quella di Trieste. Di questa non se ne parla mai, perché coincide con i crimini di dei partigiani comunisti italiani e titini. Quindi, meglio non ricordare, visto che non c’è proprio niente di cui gloriarsi.

Ufficialmente, la liberazione di Trieste è fissata proprio al 30 aprile, cinque giorni dopo l’insurrezione proclamata a Milano. Peccato sia durata solo 24 ore, il tempo necessario alle formazioni militari di Tito di entrare in città ed eliminare l’autorità del CLN locale, dal quale i partigiani comunisti si erano già staccati dalla fine del ‘44, mirando all’annessione della Venezia Giulia da parte della Jugoslavia. E difatti, gli stessi tedeschi, non si arresero ai titini, ma solo ai neozelandesi, che si precipitarono in zona consapevoli di ciò che sarebbe accaduto.

Per Trieste, Gorizia e Monfalcone, si trattò insomma di una liberazione fittizia che soltanto 42 giorni più tardi -con gli accordi di Belgrado- divenne reale. E in quell’arco di tempo, i partigiani comunisti si resero protagonisti di una interminabile sfilza di nefandezze: arresti arbitrari, deportazioni e assassinii a ripetizione. Con una nuova terribile parola che i giuliani impararono presto a conoscere: foiba.

Un orrore che proseguì anche successivamente in tutta l’Istria, costringendo la maggioranza italiana della sua popolazione autoctona all’esodo forzato di cui soltanto da pochi anni si è potuto cominciare a parlare.
A proposito di Festa della Liberazione, appunto.