USTICA, ci mancava Giletti per far ripartire il circo Barnum dei soliti noti sul DC 9 Itavia

USTICA, ci mancava Giletti per far ripartire il circo Barnum dei soliti noti sul DC 9 Itavia

23 giugno 2024

In RAI comanda la verità giudiziaria o già Massimo Giletti?

Qualcuno inizia a chiederselo, dopo che il conduttore ha iniziato a rilasciare dichiarazioni e interviste a destra e (soprattutto) a manca per lo speciale Ustica con il quale torna in RAI dopo la clamorosa cacciata da La 7 (“L’unica nella nostra storia”, sussurrano ai piani alti della TV di Urbano Cairo).

Le agenzie di stampa hanno già dato conto degli attacchi al programma portati da Maurizio Gasparri, uno che di TV se ne intende sin dai tempi della legge che porta il suo nome.

E di Carlo Giovanardi, che sarà pure spesso sopra le righe, ma che su Ustica ha lavorato come ministro per i rapporti con il Parlamento, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e persino membro della Commissione Moro. Insomma, uno che può anche non piacere alla sinistra, ma sicuramente su Ustica ha lavorato più della redazione messa su in fretta e furia dal “figliol prodigo” Giletti.

Anche se forse si dovrebbe parlare di “mamma prodiga RAI”, dicono i bene informati di viale Mazzini, riguardo gli importi e le garanzie di totale indipendenza ottenute.

Cosa questo abbia prodotto in fretta e furia non è chiaro. Sembra che Ustica sia l’aperitivo per le successive rivisitazioni di misteri veri o presunti da trattare in settembre.

Di sicuro la scelta di appoggiarsi alla banda dei soliti di Ustica – Daria Bonfietti, Farbrizio Colarieti e Ramon Cipressi – mette Rai Tre in difficoltà, perché gli stessi compaiono ora, cioè prima, nello speciale Sky sullo stesso tema.

Chissà se anche la sceneggiatura… pardon, la sceneggiata sarà la stessa degli ultimi 44 anni o se offrirà qualcosa di veramente investigativo, mai visto su TV o giornali o si procederà con l’antico metodo del riciclaggio di qualche personaggio sentito in istruttoria ma risultato troppo imbarazzante per essere chiamato in dibattimento.

C’è chi parla di braccio di ferro sulle liste degli ospiti, con urlate al telefono per mettere questo o togliere quello. Qualcuno inizia a sentire puzza di bruciato, tanto che in RAI è arrivata una diffida da parte di qualcuno che non vuole essere associato con il programma.

E chissà pure se ci sarà e cosa dirà l’ex- tutto Giuliano Amato, che nel settembre 2023 chiese alla Francia di scusarsi, poi fece marcia indietro e quindi poche settimane fa su Report sollecitò invece di indagare … sugli israeliani.

E chissà, infine, se qualcuno parlerà dei telex con cui nel 1980 il SISMI da Beirut metteva in guardia circa un attentato palestinese, oppure se l’esposizione della bandiera palestinese da parte del sindaco di Bologna Matteo Lepore, indurrà a tacerne per carità del Comune proprietario del museo dal quale trasmetterà Giletti.

Se sono rose, fioriranno. O, più probabilmente, appassiranno. Nella solita melma creata da chi ignora sistematicamente cosa dicono le sentenze.