2 giugno, riflessioni in libertà
Tanti anni fa, nel 1963, appena entrato alla Scuola Militare Nunziatella, recitavo la preghiera dell’allievo che così diceva: “Oh Dio, Bontà e Sapienza infinita, ascolta la preghiera che eleviamo a Te noi che siamo i più giovani tra i figli in armi della nostra cara Patria…”.
Oggi, a distanza di 56 anni, mi viene naturale rivolgere quella stessa preghiera all’Onnipotente così modificata: “Oh Dio, Bontà e Sapienza infinita, ascolta la preghiera che rivolge a Te uno che fu tra i più giovani dei figli in armi della nostra cara Patria. Ti ringrazio per avermi consentito, per un’intera vita spesa in uniforme, con un vertice politico di centro, di destra, di sinistra, di vivere con orgoglio, sempre e comunque, il mio essere militare; Ti ringrazio per non avermi mai fatto sentire colpevole per aver avuto in custodia un fucile, con il quale concorrere alla difesa della nostra amata Italia; Ti ringrazio per avermi consentito di emozionami, ieri come oggi, ascoltando le parole del nostro Inno o della canzone del Piave, nella presunzione di tenere ancora accesa la fiaccola alimentata dagli stessi valori sacri che furono dei nostri padri e dei nostri nonni”.
Ti ringrazio ancora, oh Dio, Bontà e Sapienza infinita, per avermi risparmiato l’onta di rendere omaggio a chi oggi ignora cosa sia la Patria, l’Onore, la Bandiera.
Gen. C.A. CC. (R) Michele Franzè
(già vice Com.Gen. dei Carabinieri)