
A La 7 in arrivo anche Ranucci: ormai quello di Cairo e’ il canale AntiMeloni; la gelosia di Formigli
Prepariamoci ad un autunno e ad un inverno di fuochi d’artificio antigovernativi su La 7. Se è vero ciò che i media militanti hanno anticipato trionfanti guidati da Dagospia, circa l’imminente ingaggio di Sigfrido Ranucci e della redazione di Report da parte di Andrea Salerno, il palinsesto è completo. E il “buco” del lunedì sarà coperto proprio dal transfuga Rai e dai suoi ben noti “giornalisti d’inchiesta” specializzati in querele e cause risarcitorie milionarie.
Il primo a preoccuparsi del possibile nuovo arrivo è Corrado Formigli, che in occasione della puntata numero 500 della sua “Piazza Pulita” ha fatto capire subito di non avere alcuna intenzione di cedere lo scettro di “nemico numero 1” di Giorgia Meloni e di FdI.
Come? Attaccando ancora una volta a testa bassa Gian Marco Chiocci, il direttore del TG1. Non si sa cosa abbia da tempo Formigli contro Chiocci, ma non è una novità che appena può, lo trasforma nel suo bersaglio preferito.
E adesso l’ipotesi che il direttore del TG1, presto (difficile) o tardi (più probabile) possa diventare il comunicatore di Palazzo Chigi, rischia di mandarlo ai pazzi.
In trasmissione, ha provato a coinvolgere Enrico Mentana nel suo attacco a Chiocci: respinto con perdite. E allora ci ha riprovato con Matteo Renzi: idem con patate. Poi ci ha pensato Italo Bocchino a rimetterlo in riga, contestandogli punto per punto le solite faziosità a raffica.
Ma ormai il disegno è chiaro. Pur di mantenere ben alta la bandiera dell’antimelonismo, Formigli proseguirà la cura intensiva contro Chiocci, ciò che rappresenta oggi (cioè un TG1 di successo che spopola sui social) e quello che potrà rappresentare domani o dopodomani come comunicatore dell’odiato governo di destra.