Aero Club d’Italia, Leoni in rotta di collisione con l’Aeronautica (mentre il settore chiede supporti finanziari)
La stanza d’angolo al secondo piano della palazzina di via Beccaria che ospita l’Aero Club d’Italia è destinata al direttore generale ed ha una generosa scrivania che rischia di essere superaffollata dai dossier che aspettano l’arrivo del generale Miniscalco.
Alcuni di questi temi Sassate li ha già anticipati. Come quelli che riguardano le manifestazioni aeree che, per una legge del primo dopoguerra (1954), ancora vengono gestite autocraticamente da Aero Club d’Italia, senza alcuna supervisione o controllo da parte di altri enti. Eppure, dicono gli esperti, dal ’54 ad oggi la situazione è totalmente cambiata. Aeroplani, norme, contesto sociale e piloti non sono più gli stessi.
Ma tant’è, né parlamento né governo né i famigerati quattro ministri vigilanti, Guerini, Lamorgese, De Micheli, Patuanelli, Spadafora, hanno mai trovato modo di mettere un correttivo a questa situazione che pure ha provocato morti e in altri casi ha rischiato di generare tragedie di cui s’è interessata anche l’Agenzia Nazionale Sicurezza del Volo.
Leoni ha cercato di sfruttare politicamente l’assunzione di Miniscalco per i suoi trascorsi nella PAN, ma qualcuno gli ha ricordato un vecchio adagio militare che recita “Nessun generale vince una guerra da solo” e Miniscalco sembra abbia bruciato i rapporti con l’Aeronautica Militare.
Che succederà con la stagione delle manifestazioni aeree PAN 2021? Nel frattempo molti appassionati di volo diventano lettori assidui di Sassate per seguire le vicende di AeCI e inviano informazioni e dati utili per capire quanto sia necessaria una revisione dell’ente che dovrebbe (il condizionale è dovuto per logica) promuovere il volo da turismo sportivo.
Uno dei nostri lettori ci dice che nel famoso corso di 4 ore per formare i direttori di manifestazione svolto nel 2014 alcuni che hanno ricevuto il titolo, non hanno i requisiti richiesti. Non possiedono nessun titolo di volo né passato né presente.
AeCI ha mai verificato?
Oppure è bastato, come dice qualcun altro, essere “amici di Leoni” per essere ammessi al corso? Ecco un altro piccolo compito per il generale Miniscalco: rivedere la composizione di questa squadra eterogenea che dovrebbe dirigere le manifestazioni, che talvolta è stata esposta a rischi che superano le sue conoscenze e in altri casi ha generato scie di polemiche per i compensi richiesti.
Ma non dovrebbe trattarsi di volontari non retribuiti? Intanto il settore del volo turistico, abbandonato a se stesso in questo momento di crisi globale, si organizza come meglio può.
E’ di pochi giorni fa la notizia (leggi qui) che la regione autonoma Sicilia sta valutando la possibilità di supportare gli aeroclub siciliani, che sono il fantastico numero di TRE, con una cifra assolutamente non simbolica di 500mila € annui.
L’onorevole Giorgio Assenza ha depositato un disegno di legge con la finalità di “favorire lo sviluppo economico, didattico e culturale nel settore dell’aviazione civile non commerciale e della formazione aeronautica”.
“Le richieste, è specificato, non potranno superare il 50% delle spese effettivamente sostenute e documentate.”
Tra i requisiti da possedere: sede operativa in Sicilia da almeno cinque anni durante i quali siano state svolte attività con velivoli ad ala fissa, alianti o ultraleggeri; iscrizione all’Aero Club d’Italia e al registro Coni; istruttori certificati Enac nei propri ruoli; comprovata perizia nel fornire supporto nelle operazioni di Protezione civile.
Una sorta di fotografia che probabilmente limita ulteriormente il numero dei possibili beneficiari a due, forse uno solo! A questo punto ci chiediamo: come s’è accorto l’on. Assenza che non s’è mai occupato di volo, dell’esigenza di supportare TRE, DUE, UNA associazioni sportive private in questo momento di difficoltà?
Eppure in Sicilia associazioni di falegnami, carpentieri, baristi, piuttosto che operatori dI turismo ce ne sono a iosa per non parlare di chi si interessa di vari sport.
La risposta è banale: qualcuno gli ha presentato la proposta e deve essere qualcuno di rilievo, molto convincente, perché tra le tante voci quella dei TRE club diventasse la più forte, 500mila € all’anno sono una bella sommetta.
Gli altri circa 130 aeroclub locali in tutt’Italia che riceveranno? Un breve messaggio del presidente Leoni?
Certo rassicurante e di grande valore “affettivo”, ma meno spendibile con banche e creditori. C’è anche da chiedersi come mai chi s’è impegnato con tanta solerzia per il proprio aeroclub, non abbia però mosso un dito per proporre l’adozione di provvedimenti similari a livello nazionale per aiutare non due/tre aeroclub siciliani, ma ma tutti gli aeroclub nazionali? Un conoscitore della storia aeronautica ci ha detto sorridendo: “Italo Balbo, ideatore e assertore del volo di gruppo e del supporto tra aviatori si rivolterà nella tomba”.
Intanto si trascina la diatriba tecnica tra commissione VDS (Volo da Diporto Sportivo) presieduta dal prof. Ricci e gli ingegneri di ENAC. Il dibattito, che persone bene informate dicono sia diventata una rissa verbale, riguarda l’applicazione del norma Europea 1139 del 2018 che richiede (non consente, come continua a sostenere il prof. Ricci) che ciascuna nazione gestisca autonomamente le norme concernenti costruzione e impiego dei velivoli tra i 450 e i 600 kg.
Molti si chiedono quanto possa essere rappresentativa una commissione AeCI istituita dal commissario Valori (che a suo dire non conosceva il settore) e quindi suggerita evidentemente da Leoni mentre ancora era al di fuori di Aero Club d’Italia. Che autorevolezza può avere un gruppo di persone di cui uno solo ha un titolo di studio a livello universitario nel settore aeronautico a parte il direttore generale arrivato da pochi giorni (la commissione VDS leggi qui)?
Chi ha nominato il prof. Ricci vicepresidente della FAI (Federazione Aeronautica Internazionale) per l’Italia ad insaputa dei presidenti di aeroclub che formano (dovrebbero formare?) l’assemblea sovrana (?) di AeCI?
Negli altri paesi FAI questo titolo, invero solo onorifico, ma che fa bella figura in interviste e biglietti da visita, è ricoperto dai presidenti nazionali. Dobbiamo desumere che il prof, Ricci è già stato impalmato da Leoni quale futuro reggente di AeCI?
Meglio saperlo, perché molti presidenti, se tutto è deciso, potrebbero tranquillamente risparmiare le spese di viaggio per partecipare ad elezioni solo formali.
La risposta a molte di queste domande l’ha data il direttore generale di ENAC, dott. Alessio Quaranta, che in un comunicato (leggi qui) ha deciso di lasciare AeCI al palo e che sarà ENAC a stabilire le nuove norme per la produzione, la manutenzione e le operazioni dei velivoli tra i 450 e i 600 Kg..
Come dire “Caro AeCI, caro Leoni non ci convinci affatto, facciamo da soli”. E con il suo impegno Sassate ha raggiunto un altro obiettivo.
Per la prima volta in 20 anni anche i giornali di settore ed illustri colleghi esperti di aviazione sulla stampa nazionale hanno apertamente riportato e pubblicato della mancanza di controlli attuata da Leoni in Aero Club d’Italia.
Il risultato? Tante storture, malfunzionamenti ed incidenti (vedi interventi di ANSV) da richiedere una sanatoria che Leoni, grazie allo zelante Ricci, vorrebbe nascondere dietro l’applicazione della nuova norma europea.
Cari Ministri Guerini, Lamorgese, De Micheli, Patuanelli, Spadafora, siamo ancora alle sanatorie senza che coloro che hanno provocato i disservizi ne siano responsabili?
Proprio mentre scriviamo il ministro Spadafora annuncia nuovi aiuti per collaboratori sportivi e società sportive colpite dalla crisi. Centinaia di migliaia di euro saranno devoluti a queste società, mentre un numero minimo di operatori di Aeroclub e scuole di volo potranno accedervi.
Aeroclub d’Italia cosa fa?
Sassate ricorda che nell’ultimo consiglio federale AeCI presieduto Leoni con i consiglieri Accetto, Porta, Bianchetti e Fracasso è stato approvato un emolumento da 40mila €/anno, in aggiunta allo stipendio, per una dipendente dell’ente, ma il presidente Leoni ha specificatamente rifiutato di parlare di sospensione delle quote federative per il 2020.
Una mossa di grande altruismo e lungimiranza politica signori consiglieri AeCI, complimenti Leoni!