Aero Club d’Italia, il “barone verde” Leoni ottiene il suo generale anche senza l’avallo dell’A.M.

Aero Club d’Italia, il “barone verde” Leoni ottiene il suo generale anche senza l’avallo dell’A.M.

23 ottobre 2020

Qualche volta capita che giornalisti come noi, costretti a fare inchieste scavando tra documenti e frasi sussurrate, azzecchino una previsione. Non è evento usuale e quindi ci piace sottolineare che Sassate ha colpito nel segno quando ha rivelato che nel curioso, singolare bando per un nuovo direttore generale di Aero Club d’Italia spiccava un nome di rilievo quale quello del generale di squadra aerea Gianpaolo Miniscalco (in foto).

Il generale dal 20 luglio di quest’anno ha detto addio all’Aeronautica Militare per raggiunti limiti di età (i generali di divisione vanno in pensione a 61 anni e successivamente vengono promossi al grado superiore).

In effetti da voci trapelate dal “fortino di via Beccaria” regno del celeberrimo Barone Verde del volo turistico italiano, al secolo Giuseppe Leoni, sembra sia confermato che il generale Miniscalco è da ieri, 22 ottobre 2020, il nuovo direttore generale di AeCI con buona pace degli altri, pochi concorrenti. Una selezione rapida, anche se le basi legali e giuridiche non sono del tutto chiare e si potrebbe (se non fosse per le qualità del prescelto) paventare un ricorso amministrativo.

Intanto Sassate e chi scrive sono lieti di unirsi a tutti quelli che molto cordialmente porgono i più sentiti auguri di buon lavoro al generale Miniscalco.

Non è stata, sembra, l’unica decisione di rilievo di un consiglio federale tutt’altro che tranquillo. In questo momento di pandemia e grave crisi economica cosa fa il Barone Verde Leoni? Ripristina un assegno extra di circa 38000 (avete letto bene, 38mila euro/anno oltre al normale stipendio) ad una dipendente di AeCI per “l’alta professionalità”, ma non decide di sospendere le quote federative.

Dobbiamo subito smentire chi ha visto nella scelta di Miniscalco una novità assoluta per AeCI: un Comandante della Pattuglia Acrobatica che fa il direttore generale, grande vittoria di Leoni. Miniscalco, qualora sia confermata la sua nomina, NON sarà il primo comandante della PAN a ricoprire l’incarico di D.G. di AeCI.

Lo ha preceduto fino al 2002 il Col. Vittorino Zardo, uomo e ufficiale vecchio stampo, comandante ai tempi del G-91, stereotipo del pilota da caccia austroungarico: alto, magro, biondo, occhi azzurri gelidi, poche parole, voce sempre pacata, Zardo amava suonare al piano Beethoven.

Guarda caso all’avvento di Leoni ha lasciato l’incarico.

Incompatibilità con il Barone e la sua morale “politica”? Non lo sappiamo.

Anche lui però, come tutti gli altri direttori generali della gestione Leoni, non ha mai rimesso piede nell’ente.

Strano, no?

Il “Mini”, come lo chiamano amici e colleghi, ha avuto una carriera aeronautica del tutto eccezionale. Corso di pilotaggio in Canada, pilota di F-104 Starfighter, poi approdato alle Frecce Tricolori.

Era in volo, come numero 8 della formazione, in quel tragico 28 agosto 1988 a Ramstein.
Un giovane capitano da poco arrivato nell’ambiente sfavillante della PAN, ma che aveva affrontato quella come tante altre attività aeronautiche col massimo impegno e serietà.
In volo, dopo l’incidente che aveva coinvolto tre velivoli a pochi metri dal suo aereo, “Mini” dimostrò le sue doti di carattere e la bontà dell’addestramento ricevuto riuscendo a controllare il velivolo pur danneggiato e ad atterrare, in sequenza con gli altri piloti, in un aeroporto vicino e poi caparbiamente nei mesi successivi riavviare l’addestramento.

Ma non c’è solo quell’episodio di importante nella carriera del generale Miniscalco. C’è un lavoro certosino ed intelligente fatto successivamente in tutte le posizioni che ha ricoperto e dove ha sempre ricevuto, soprattutto dai dipendenti, segni di stima e di riconoscenza per quello che aveva fatto.
Da ultimo il destino gli ha riservato un altro momento difficile e doloroso, quello di un processo durato due anni e conclusosi con l’assoluzione piena ma che ha condizionato irrimediabilmente la sua progressione di carriera.

Per questi motivi pochi mesi fa ha detto addio alla divisa di certo non senza qualche rammarico. E devono essere stati la passione per il volo e l’aviazione a spingerlo a candidarsi e ad accettare una sfida di cui non conosce bene i contorni. In questo frangente l’A.M. s’è fatta da parte, anche se giungono segnali di nervosismo per la scelta di Leoni. Quale sarà l’atteggiamento futuro della forza armata che tanto supporta AeCI?

Abbiamo scritto che non si possono nutrire dubbi sulle doti professionali caratteriali e gestionali del generale Gianpaolo Miniscalco, né ce ne sono sulle sue passate esperienze quale pilota, aviatore e dirigente militare di alto livello.

“Dopo le esperienze di volo, ci hanno detto colleghi dell’A.M., “Mini” ha maturato molte altre conoscenze nel settore della Comunicazione Istituzionale e della Logistica, lavorando al 5° reparto dello Stato Maggiore Aeronautica e al Comando logistico A.M., con spirito innovativo.”

Gli piacciono i cimeli aeronautici: negli uffici austeri del palazzo Aeronautica, costruito da Balbo, ha sempre portato oggetti insoliti come un seggiolino eiettabile completo, un serbatoio di carburante ausiliario dell’F104 e c’è chi giura che, in un hangar nella base di Grazzanise dove è stato comandante, c’è ancora un F-104 completo con la livrea rosso corsa e i numeri 999 (vedi foto)

Parla l’inglese come l’italiano, capacità che lo renderà unico in AeCI.

E’ stato l’artefice dell’avvio di collaborazioni tra A.M. e Ducati (gli piace molto andare in moto!) e con la Lamborghini per far conoscere le attività della PAN, capacità e conoscenze che sarebbero preziose in AeCI se lo lasciassero fare.

Leggi: Lamborghini e Ducati, regalano il volo acrobatico a Dovizioso e Bartolotti

Qualche “purista” del volo d’aeroclub potrebbe obiettare che “Mini” non ha grande esperienza nel settore specifico dei velivoli dell’aviazione generale e ultraleggera. Forse il generale ha poca familiarità con i regolamenti vigenti, poca dimestichezza con la mentalità dei piloti che li volano? Anche questo non è del tutto vero, perché proprio alla PAN, piloti e velivoli da turismo “Mini” ne ha incontrati tanti specie nelle manifestazioni in tutt’Italia.
Sembra una situazione idilliaca.

Il famoso “uomo giusto al posto giusto”? Non tanto. In primis c’è la durata del contratto: un anno. Che cosa può fare il miglior direttore generale del mondo in un anno? Forse gestire parte delle tante emergenze, forse cercare di migliorare la gestione del personale. Forse… se non trova ostacoli soprattutto interni.

Di certo non può avviare un revisione dei regolamenti tecnici, valutare le esigenze scuole di volo, migliorare la qualità degli istruttori, includere nella gestione aeroclub periferici che potrebbero aiutare AeCI nello svolgimento di certi compiti e verifiche.

Se poi qualcuno all’interno “si intraversa”, è finita.

L’anno trascorre tra riunioni e aggiornamenti e niente cambia, anzi tutto va in malora. Film già visti. Purtroppo c’è un proverbio inglese che recita “It takes two to tango” e allora, proprio per quanto Sassate ha pubblicato negli ultimi tempi su AeCI e il suo “annoso” presidente/commissario, i timori più grandi scaturiscono dal clima di lavoro che “Mini” dovrà affrontare. L’ambiente nel quale si troverà ad operare.

Non è facile, neanche per un generale, entrare e uscire da un fortino dove ci si ritiene assediati e nel quale la comunicazione più spinta arriva sempre in ritardo e in molti casi è fuorviante (leggi comunicato su attività lavoro commissione VDS, smentito da comunicato ENAC).

Ne sanno qualcosa tutti i predecessori del generale Miniscalco che, pur arrivando da esperienze dirigenziali di alto livello in Aeronautica Militare, hanno dovuto subire un sistema che quasi sempre dimentica i riferimenti indispensabili sia alle norme che regolano il volo umano, sia a quelle, altrettanto importanti, della gestione di organizzazioni complesse.
“Chissà se, ci ha detto un presidente di aeroclub federato, l’architetto Leoni saprà rispettare il ruolo del direttore generale senza interferire politicamente nelle sue decisioni o senza che la sua segreteria particolare faccio la stessa cosa?”.

Forse parlava della celeberrima Zarina? Chi conosce bene Aero Club d’Italia ci dice che proprio questa è la chiave del successo del generale Miniscalco.

Di temi tecnici sul banco il generale ne troverà a bizzeffe.

Dalla baruffa con ENAC per le nuove norme per velivoli tra 450 e 600 Kg., non “per un innalzamento della massa massima al decollo del VDS” come erroneamente ha scritto AeCI per mano del prof. Ricci, presidente di una commissione VDS che nessuno vuole più, tranne Leoni.

Agli aeroclub locali che continuano a chiedere che le quote federative vengano sospese per due anni, visto le disponibilità finanziarie di AeCI che, sembra, abbia trovato i soldi (38mila euro?) per pagare l’Alta Professionalità di una dipendente. Alla revisione delle norme che regolano le manifestazioni aeree. Argomento certo caro al “Mini” vista la sua esperienza con la PAN.

Per supportare l’azione del nuovo direttore, che potrebbe aver problemi a reperire i riferimenti, ricordiamo che nel 2012 (8 anni or sono!) l’Agenzia Nazionale Sicurezza Volo aveva indirizzato ad ENAC ed all’aeroclub d’Italia due raccomandazioni di sicurezza ANSV1/1775-10/1/12 e ANSV2/1775-10/2/12 aventi ad oggetto proprio l’organizzazione delle manifestazioni aeree. L’ENAC nello stesso anno dava un preliminare riscontro alle due raccomandazioni di sicurezza con i documenti 09-2012 e 10-2012 il cui status ad oggi rimane ancora aperto.

Aeroclub d’Italia non ha mai risposto alla richiesta dell’agenzia. Successivamente, nel 2015, (cinque anni or sono!!) l’Agenzia ha inviato altre raccomandazioni ad ENAC e una nuova raccomandazione esplicitamente ad Aeroclub d’Italia, l’ANSV314/SA/3/15 nella quale chiede una “rivisitazione complessiva da effettuarsi preferibilmente in collaborazione con l’ENAC, sia dei requisiti previsti per poter svolgere la funzione di direttore di manifestazione, sia dei poteri attribuiti allo stesso per inibire l’esibizione in volo a coloro che non siano in possesso oltre che dei titoli aeronautici previsti anche dei livelli di professionalità richiesti per il tipo di manovre da effettuare”.

Tutte senza risposta.

Ad oggi Aero Club d’Italia per poter ricoprire il ruolo di direttore di manifestazione aerea richiede i seguenti requisiti: essere socio di una aeroclub, essere pilota esperto (che vuol dire?), in possesso di fonia aeronautica, essere iscritto all’albo di Aero Club d’Italia.
AeCI ha svolto nel 2014 un corso di 5 ore per qualificare circa 40 persone ma sul sito di AeCI (http://www.aeci.it/direttori-manifestazioni-aeree-379) non c’è nessun nominativo!!
In bocca al lupo, generale Miniscalco!

Ne ha davvero bisogno.