
“Aiutini” per il calcio: via libera del Senato ma più di due italiani su tre non sono d’accordo
Tra le polemiche dell’opposizione, la Commissione Cultura del Senato ha dato il via libera alla risoluzione di Riforma del gioco del calcio.
Con un colpo di spugna, i senatori di maggioranza hanno aperto la strada alla cancellazione del divieto di pubblicità su gioco d’azzardo e scommesse, introdotto nel 2018 con il Decreto Dignità, per tutelare le fasce più vulnerabili della popolazione.
Un enorme favore alle società di calcio, i cui bilanci non versano in buone condizioni, ma fortemente osteggiato dai colossi del betting.
E gli italiani? Sono favorevoli o no a questa misura (e in generale agli aiuti al mondo del calcio)?
Secondo una recente indagine di Noto Sondaggi sul tema, pubblicata e approfondita da Adnkronos, oltre il 70% dei nostri concittadini è contrario all’idea che il calcio professionistico sia finanziato e riceva sostegno pubblico, a fronte di un’incapacità gestionale che rende i nostri club poco competitivi a livello europeo.
Sotto accusa in particolare il modello di business: il 63% degli intervistati ritiene che il modello di gestione del calcio italiano sia in crisi. Tra le cause, il 64% del campione individua il compenso eccessivo di calciatori e allenatori, in uno scenario tuttavia ben più complesso contraddistinto da tante criticità, tra cui spiccano l’indebitamento troppo elevato delle società (43%) e la scarsa valorizzazione dei settori giovanili (39%). Il 69% ritiene, inoltre, che la gestione economica delle società calcistiche italiane non sia trasparente.
Perché, dunque, il centrodestra, da sempre molto attento al consenso degli elettori e al sentiment dell’opinione pubblica, si è spinto a votare un provvedimento contro cui si esprimono negativamente due italiani su tre?
Non è che ci sarà dietro la “longa manus” di qualche lobby con presenze ben radicate in Parlamento? Chissà…
LA SASSATA

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