Amatrice: ricostruzione al palo, ma Parentopoli al galoppo
Dal patto della Regione Lazio a quello di Amatrice. Dov’eravamo rimasti? (leggi qui) Dopo l’inchiesta sui retroscena di una ricostruzione mai cominciata (e silenziata) ecco quella relativa a una Parentopoli in salsa “amatriciana”.
Sergio Pirozzi dopo aver consegnato la Regione Lazio a Nicola Zingaretti, candidandosi con una lista indipendente – “Lo Scarpone” – volta ad annientare le speranze del centrodestra guidato da Stefano Parisi in cambio di una presidenza di Commissione, ha voluto rimettere le mani sul suo “feudo”, Amatrice, per provare sì a coronare il sogno di diventare Commissario alla Ricostruzione, ma anche per sistemare i suoi fedelissimi.
Sulle elezioni “sub judice” di Amatrice – tra ricorsi al Tar (udienza il 15 ottobre) e inchiesta penale – “vinte” per una ventina di voti da Antonio Fontanella tra sospetti, presunti brogli ed eccedenze di schede, per i bene informati ci sarebbe la regia di Pirozzi e dei suoi più stretti collaboratori. A partire da Roberto Buonasorte, capo segreteria di Pirozzi in Regione che, dopo il terremoto del 24 agosto 2016, ha radicato la sua famiglia ad Amatrice. La moglie, Emma Moriconi, dopo il sisma ha lavorato prima come volontaria al fianco di Pirozzi per gli aspetti relativi alla comunicazione e poi nel comitato elettorale dell’ex sindaco – con buoni rapporti a destra e a sinistra – per le Regionali del Lazio. Giornalista pubblicista, dopo le dimissioni di Pirozzi dal Comune di Amatrice è stata assunta, quale ricompensa imposta dallo “Scarpone”, dallo stesso Comune guidato dal facente funzioni Filippo Palombini come responsabile della comunicazione. A lei viene affidata la direzione del TGR Amatrice, pubblicato poi sulla pagina Facebook di Radio Amatrice. Nel frattempo però la stessa Moriconi continua a lavorare per il Giornale d’Italia, diretto all’epoca da Francesco Storace (il cui capo segreteria in Regione era proprio Buonasorte) che aveva, come editore, l’onnipresente Buonasorte. Con un diploma di scuola secondaria superiore (preso grazie a un corso serale dopo l’assunzione in Regione) in mano, l’ex consigliere regionale “pensionato” (con un vitalizio da far invidia) sui propri profili social si atteggiava come “editorialista” del Giornale d’Italia tra articoli (e compensi ricevuti) scritti il più delle volte dai redattori dalla storica testata prima “risorta” e poi mandata alla deriva (con diversi giornalisti in causa in attesa di ricevere le proprie spettanze).
In qualità di “factotum” del Giornale d’Italia il Buonasorte poteva fregiarsi anche di un autista (invitiamo il Buonasorte a non replicare previa pubblicazione di foto e testimonianze dirette) a disposizione anche della sua famiglia pagato sempre con i soldi del Giornale d’Italia.
Per lo stesso quotidiano lavorava appunto – con sede distaccata ad Amatrice – anche la stessa Moriconi. Con un doppio incarico (e soprattutto un doppio stipendio) “giustificato” da rievocazioni che riguardavano le gesta del Duce e dei suoi più noti gerarchi. Licenziata da Palombini a pochi mesi dalle amministrative di Amatrice – anche per un articolo del Tempo riguardante proprio il Buonasorte e la Moriconi, tolto dalla rassegna stampa e non evidenziato dunque al facente funzioni – la Moriconi ha appoggiato apertamente (lei, fanatica del Duce e autrice, insieme ad Edda Negri Mussolini, della biografia “Donna Rachele mia nonna. La moglie di Benito Mussolini”) la campagna elettorale di Fontanella, sindaco “sinistro” che, il giorno dopo la sua elezione le ha riaffidato la gestione della comunicazione (per ora a titolo gratuito) del Comune.
Uscita dal portone e rientrata dalla finestra (in attesa di nuovo contratto), la Moriconi vive ormai in pianta stabile ad Amatrice (cittadina a cui ha dedicato anche un volume di poesie) insieme al figlio più grande all’interno di una SAE dove spesso sono ospiti anche i suoi genitori e, nel week-end, il marito. Una sistemazione gratuita e per molti illegittima visto che nelle SAE, come da normativa della protezione civile, dovrebbero vivere solo ed esclusivamente le persone aventi diritto al 24 agosto 2016 (fino a quella data la famiglia Buonasorte era riunita a Monterotondo).
Buonasorte è indicato di far parte, insieme a Pirozzi, di quella vecchia politica abituata a considerare la cittadina come mera merce di scambio per il Palazzo laziale e nazionale. Ma anche di aver occupato e riservato caselle centrali di Amatrice – grazie al sostegno di Pirozzi, che detterebbe non solo l’agenda ma anche le scelte a Fontanella – per la sua famiglia. Di mezzo non solo la moglie, ma anche “discendenti” e parenti più stretti. Ma (anche) di questo parleremo nella prossima puntata.
(2- continua)