Castagna prepara la mossa anti-Orcel e il “salotto buono” milanese è sul piede di guerra

Castagna prepara la mossa anti-Orcel e il “salotto buono” milanese è sul piede di guerra

04 dicembre 2024

È autunno inoltrato. È tempo di Castagna. E di Banco Bpm. L’istituto milanese è al centro delle partite più complesse del risiko bancario italiano. Prima ha lanciato l’opa su Anima, azienda di risparmio gestito, poi ha comprato il 5% del Monte dei Paschi, che aveva il sapore del fidanzamento prima del matrimonio, infine ha ricevuto un’offerta da parte di Unicredit che ha l’ambizione di rafforzarsi in Italia. Offerta che è stata rifiutata dal board di Giuseppe Castagna. Anzi, va detto che il tentativo di Unicredit prima ancora di essere respinto dal cda del Banco è stato respinto dalla Lega. Il primo a rispondere a Orcel è stato infatti Matteo Salvini che, prima ancora del ministro dell’Economia, si è scagliato contro l’operazione accusando Banca d’Italia di essere vigilante assente (ma in realtà la competenza sarebbe della Bce) e l’istituto di Orcel che secondo la sua opinione non sarebbe una banca italiana.

Senza entrare nel merito delle affermazioni del leader della Lega, ha fatto molto impressione la convinzione con cui un partito politico si sia messo di traverso a una operazione di mercato, auspicando pubblicamente, invece, una operazione Banco-Monte. La cosa non ha solo fatto rabbrividire i mercati e gli operatori finanziari istituzionali (lo stesso Carlo Messina, numero uno di Intesa, ha rilasciato una dichiarazione in favore del libero mercato), ma ha fatto imbestialire mezza Milano che conta. La domanda che tutti si fanno è: ma perché la Lega si comporta così? Da cosa è motivata questa tensione di Salvini? E così il salotto milanese si è iniziato a schierare con Orcel, con il riflesso forte che ora Castagna è andato in difficoltà. Come reagirà l’amministratore delegato del Banco? Qualcuno si aspetta che messo sotto pressione dalla Lega stia studiando una mossa per reagire all’offerta di Unicredit.

I più maligni, ma forse ben informati, pensano anche che voglia portare la sua banca a un’accelerazione nella direzione di una combinazione con il Monte dei Paschi. Se succedesse, anche a Palazzo Chigi dove finora sono stati arbitri neutrali, qualcuno aprirebbe gli occhi sul reale asse tra la banca e i leghisti. Ma soprattutto assisteremmo a una reazione forte della Milano che conta e Orcel a quel punto avrebbe la forza politica per andare avanti con la sua offerta. E l’autunno di Castagna si trasformerebbe velocemente in un rigido inverno.