Che Virginia Raggi sia stata una pessima sindaca non c’è bisogno di ribadirlo e continuare a ricordarlo, ma che dopo appena poche settimane sia già cominciata da parte dei media l’opera di beatificazione di Roberto Gualtieri è obiettivamente vergognoso. Leggere le cronache della cosiddetta “grande stampa indipendente” è uno spasso. Il nuovo sindaco assume in Campidoglio 27 “trombati eccellenti” del Pd? Nessuno scandalo: tutte scelte “meritocratiche” di cui c’era un gran bisogno. Per risolvere i problemi di ATAC arrivano da Milano (ma solo part time, solo gli stipendi saranno doppi) un paio di super manager? Non c’era altro da fare: a Roma non è possibile trovare skill lontanamente paragonabili. E per risolvere il caos immondizie? Niente paura: i vertici convocati dal nuovo sindaco e dai suoi fenomenali assessori, che si susseguono notte e giorno in Comune, risolveranno i problemi dell’AMA in un battibaleno. Parola dei “cronisti democratici” incaricati dai rispettivi direttori di raccontare puntigliosamente, ma sempre rigorosamente in ginocchio, il nuovo corso dell’amministrazione capitolina.
Gli ordini di scuderia sono tutti uguali: Gualtieri è bello, buono e bravo; e poi come si sacrifica lui, nessun altro. Pensate che che non trova neppure il tempo per distendersi strimpellando la sua mitica chitarra, ancora abbandonata nella sua custodia in anticamera. E poi: macché pioggia e freddo, se c’è da accendere l’albero di Natale, ecco che Il sindaco Superman sfida impavido le intemperie pur di non mancate alla cerimonia.
Come diceva la Raggi: “il vento è cambiato, signori…il vento è cambiato!”. L’unica cosa che non cambia mai è il servilismo (“democratico”, eh!) dei giornalisti. Sipario, fine del primo atto. In attesa di qualche critica e di qualche migliaio di buche in meno…
Comune di Roma: media in ginocchio davanti al beato (e prossimo santo) Gualtieri
