CONSAP, come ha fatto il salmone Sanasi d’Arpe a risalire la corrente? Semplice: grazie al gemello Mantovano (e a Sbardella)
Occhio alle coincidenze: il sottosegretario a Palazzo Chigi (e segretario del CdM) Alfredo Mantovano nasce a Lecce il 14 gennaio 1958; Vincenzo Sanasi D’Arpe, viene alla luce -sempre a Lecce- appena sei giorni dopo, il 24 gennaio 1958. Come a dire: quasi gemelli. E difatti pare che siano stati perfino compagni di scuola.
Ecco, secondo le malelingue, sarebbe questo il retroscena che ieri sera ha portato alla clamorosa e del tutto inaspettata conferma di Sanasi D’Arpe come AD di CONSAP.
Un legame di vecchia data che è riuscito a capovolgere una situazione che appariva ormai irrimediabilmente compromessa per il manager portato al vertice della concessionaria dal M5s. E così, Sanasi d’Arpe figura perfino “in quota” FdI, cioè quella stessa quota per cui pareva ormai certo dell’incarico Francesco Di Ciommo, da sempre legato da amicizia e stima da parte della stessa Giorgia Meloni.
Il rinnovo del mandato all’AD uscente, poi, rendeva automaticamente impossibile anche quello di Mauro Masi alla presidenza, tali e tanti erano stati i motivi di contrasto tra i due nell’ultimo triennio. Quindi, dentro il neo-meloniano Sanasi d’Arpe ( che comunque vanta anche solidi rapporti d’amicizia con il vice-responsabile dell’Organizzazione di FdI, Luca Sbardella) e fuori l’ex-DG Rai.
È stato a questo punto che Gianni Letta, grande sponsor fino all’ultimo di Masi, ha dovuto cambiare cavallo, riuscendo comunque a piazzare come presidente l’ex-depuato e capo della segreteria di Berlusconi, Sestino Giacomoni.
Ma per fare tutto questo, c’è stato bisogno di anticipare l’assemblea a ieri pomeriggio tra le 18 e le 21. Meglio far passare il “ribaltone” in un’orario che non desse troppo nell’occhio.
Complimenti sinceri a tutti i protagonisti di questo piccolo “colpo di mano”…