
CONSAP: così Sanasi d’Arpe è riuscito in un paio d’anni a rilanciare l’immagine della concessionaria
A giugno del 2023, non ci credeva nessuno che ce l’avrebbe fatta. Le liti continue con il presidente Mauro Masi sembravano destinate ad azzerare tutto il vertice di CONSAP, la concessionaria dei servizi assicurativi pubblici.
Invece, alla fine, Vincenzo Sanasi d’Arpe era riuscito ad ottenere la conferma come AD, assicurando l’azionista (il MEF) e la nuova maggioranza di governo di poter dimostrare con i fatti quelle capacità manageriali che la guerra con Masi sembravano aver offuscato.
E’ stato di parola ed ha avuto ragione. Perché, oltre ad abbattere il costo del personale (che negli anni precedenti aveva raggiunto anche il 70% in più dei ricavi), ha fatto in modo di far ottenere a CONSAP – da parte dell’ANAC – lo “status” di Stazione Appaltante e Centrale di Committenza qualificata.
Un riconoscimento che ha così consentito la stipula di due convenzioni-quadro con il Commissario Straordinario alla Ricostruzione nell’Emilia-Romagna, Marche e Toscana, ma anche con quello del Governo per Ischia.
Non e’ finita qui. Dal momento che Sanasi d’Arpe e’ poi riuscito a sveltire e migliorare la gestione del fondo di garanzia più importante di CONSAP, quello per le Vittime della Strada (cui farà presto seguito – d’intesa col MIT – di un altro per le vittime di cedimenti stradali e autostradali).
Per non parlare, infine, degli altri fondi promossi, attuati o in via di attuazione da parte del governo, come il Prima Casa, l’Antiusura e quello dedicato allo Studio, che hanno già visto mobilitate le strutture della concessionaria per arrivare ad una rapida utilizzazione.
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