
Giustizia: daje al carabiniere che si permette di mandare all’ospedale chi forza il posto di blocco
Continua la caccia dei magistrati ai carabinieri che travalicano i loro compiti e si spingono perfino a speronare l’auto di pregiudicati in fuga dopo aver ignorato l’alt e provato ad investirli.
È accaduto pochi giorni fa ad Ascoli Piceno. Uno dei tre militari in servizio di prevenzione anti-crimine di un’auto civetta intima l’alt all’auto di due pregiudicati (autori di un furto a Teramo, con tanto di bottino a bordo) che, invece di fermarsi, accelera, rischia di investirlo e cerca di scappare.
Gli altri due carabinieri partono subito all’inseguimento. E dopo poco riescono ad affiancare la vettura dei due fuggitivi, costringendoli ad una manovra azzardata che si conclude rovinosamente per loro in una scarpata. Tanto che uno dei due malviventi finisce in ospedale con una prognosi di cinquanta giorni.
Bene, ecco il colpo di scena: l’appuntato alla guida dell’auto civetta – rimasto oltretutto anche lui ferito come i suoi colleghi – ora risulta indagato. E con questa stupefacente motivazione: “eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi e LESIONI PERSONALI STRADALI”.
Ciliegina sulla torta: per non correre il rischio che l’Arma possa magari cercare di “inquinare” le indagini e danneggiare i poveri pregiudicati, gli accertamenti sulla dinamica della conclusione dell’inseguimento sono stati affidati alla Polizia di Stato.
E così i carabinieri impareranno una volta per tutte a non cercare di bloccare chi fugge ai posti di blocco.
LA SASSATA

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