CONSAP: sotto osservazione al MEF quegli strani collegamenti finanziari con la Banca del Fucino, anche della quale Masi è presidente
Al MEF non ne possono più, a tutti i livelli, delle pressioni scatenate da Mauro Masi per riuscire a conservare la poltrona di presidente. E così, poco alla volta, cominciano a trapelare i retroscena che hanno spinto Giancarlo Giorgetti e i suoi più stretti collaboratori a decidere di fare piazza pulita delle precedenti gestioni di CONSAP (dove l’ex-DG della Rai è stato a lungo anche AD).
Lo stesso Vincenzo Sanasi d’Arpe, successore di Masi su indicazione del M5s, per esempio, ha trasmesso negli anni ben tredici rilievi/contestazioni sull’operato del vecchio AD e attuale presidente. E Masi ha risposto per le rime, negando qualsiasi responsabilità amministrativa e accusando a sua volta l’AD uscente di eccesso di potere e vessazioni varie nei confronti di dirigenti a lui più vicini.
Ma la questione più delicata ora all’esame dei tecnici del MEF (e su cui pare abbia acceso un faro anche la Corte dei Conti) riguarda i collegamenti finanziari tra la CONSAP e la Banca del Fucino, l’istituto di credito anche del quale Masi è presidente. Perché questa banca risulterebbe essere diventata una sorta di fornitore esclusivo per la concessionaria dei servizi assicurativi pubblici.
È intorno a questi veleni che rimbalzano i “no” per la riconferma di Masi che vengono opposti dal MEF ai sostenitori -quasi esclusivamente di Forza Italia, tendenza Letta/Tajani- dell’ex-DG della Rai.
Ed è in questo clima polemico che ci si prepara alla nuova convocazione dell’assemblea CONSAP, fissata per il 31 maggio. Mentre è sempre certa la nomina di Francesco Di Ciommo quale nuovo AD (su indicazione di FdI), sembrano di nuovo in ascesa le quotazioni di Monica Scipione, gradita alla Lega.
Salvini, di fronte alle sollecitazioni di FI per Masi, si era irritato, ritirando l’indicazione concordata con Giorgetti. Ma ora, soprattutto di fronte ai retroscena che stanno emergendo, c’ha ripensato e dato via libera al “tabula rasa”.
Chissà come andrà a finire…