Il delitto Mattarella e la campagna elettorale del presidente del Senato

Il delitto Mattarella e la campagna elettorale del presidente del Senato

07 gennaio 2018

Non sembra seria la possibilità che questa ennesima inchiesta sull’omicidio di Piersanti Mattarella, risalente al giorno dell’epifania del lontano 1980, possa approdare a un qualsivoglia risultato.

Stupiscono anche le parole del presidente in carica del Senato, Pietro Grasso, a margine della propria personalissima e discutibile campagna elettorale, secondo cui “non bisogna smettere mai di indagare”.

L’Italia spesso rincorre i propri fantasmi e con questo ragionamento, coniugato magari con l’abolizione dell’istituto della prescrizione, con contorno di cori “onestà, onestà”, si potrebbe risalire indietro nella storia all’eccidio di Portella delle ginestre. O magari, un domani, al barbaro omicidio di Giulio Cesare.

Ma c’è una finta notizia o fake new che dir si voglia che agita ancora di più l’improbabilità di questa inchiesta bis in idem: il presunto colpevole è stato già processato e assolto. Dopo anni di dietrologie.

Il tentativo anche un po’ infantile di legare ex terroristi di destra alla mafia tramite la P2 è roba che nemmeno il compianto giudice Ferdinando Imposimato, nella propria seconda vita di politico incline al complottismo, avrebbe preso in considerazione.

Ma Grasso ha voluto fare la propria prima passerella elettorale insieme al presidente dei familiari delle vittime della strage di Bologna, persona per cui la “fascistità” di quel tragico evento va eletta a dogma. Benché anche i sassi sappiano che Francesca Mambro e Giusva Fioravanti almeno di quel delitto quasi certamente non si macchiarono.

Leggendo tra le righe da questo inizio di campagna elettorale, i “Liberi ed eguali” di Bersani, Grasso, Boldrini e D’Alema possono vantare una coerenza semantica dimezzata al proprio nome. “Liberi” dai pregiudizi delle inchieste dei pistaroli degli anni ’70 e ’80 di certo non sembrano; “eguali”, invece, ai comunisti di sempre appare invece non contestabile.