Difesa, “braccio di ferro” Goretti-Portolano per il Vicesegretario Generale
C’è una scontro frontale tra il CSMA, Luca Goretti ed il Segretario Generale della Difesa e Direttore Nazionale degli Armamenti, Il generale Luciano Portolano. Riguarda il ruolo di vice del delicato comparto affidato al “tiratore scelto”, com’è soprannominato con ammirazione il generale dell’Esercito per un atto di eroismo di cui fu protagonista all’inizio della guerra in Kosovo, nel ‘99 e che gli valse la medaglia d’argento al valore.
È un incarico che, nell’ambito della rotazione tra forze armate, spetta ora all’Aeronautica. Portolano vorrebbe il generale ispettore (e ingegnere) Giuseppe Antonio Lupoli, detto Pino; Goretti pretende invece quel posto per il “fedelissimo” (e più giovane di 4 anni) generale Giandomenico Taricco, già alla guida del Quarto Reparto del Segretariato Generale della Difesa e tra le “vittime” di Vecciarelli durante l’assedio per riuscire a far raggiungere la terza stella al noto Francesco Presicce (quello che è poi scappato in ITA a guidare la sicurezza). Il CSMD, l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, sta cercando di mediare tra i due contendenti, entrambi rigidi sulle rispettive posizioni, ma finora senza successo.
E la preoccupazione del CHOD, dopo essere appena riuscito a far firmare la “Pace di Pantelleria” tra Aeronautica e Marina per le assegnazioni degli F35B (vedi precedente Sassata) è che ora possa aprirsi un nuovo fronte senza esclusione di colpi tra l’Arma Azzurra e l’Esercito. Goretti, a quanto pare, avrebbe chiesto aiuto al CSME, ma il generale Pietro Serino si sarebbe subito chiamato fuori, conoscendo bene il non facile carattere di Portolano, oltretutto molto amato all’interno delle Forze Armate per essere sempre stato un “operativo” completamente sganciato dai giochi di Palazzo.
In ogni caso, negli ambienti della Difesa, viene dato come favorito nella corsa alla poltrona di Vicesegretario Generale e di numero due della DNA il generale Taricco. Riuscirà Goretti ad averla vinta su Portolano? La decisione finale è attesa tra una decina di giorni. Anche perché, nel frattempo, Il ministro Lorenzo Guerini e Cavo Dragone devono prima risolvere un’altra “grana” burocratica: la trasformazione della quarta stella “funzionale” in effettiva per il generale Francesco Paolo Figliuolo, che oltre a mantenere l’incarico di Commissario Straordinario per il COVID è stato promosso anche al vertice del COVI (e non c’è niente da ridere!), il Comando Operativo di Vertice Interforze.
Un riconoscimento, sempre secondo gli “spifferi” di via XX Settembre, che lo proietta automaticamente come possibile futuro CHOD alla scadenza del mandato di Cavo Dragone.