Difesa: coerenti con le disposizioni di poter aprire l’ombrello in divisa quando piove, i generali Serino e Masiello danno il buon esempio
Terrorizzati dal potersi vedere “plafonate” le rispettive carriere dal prossimo governo di centrodestra, i generali Pietro Serino e Carmine Masiello, cercano di correre ai ripari prima che sia troppo tardi. Il CSME, si sta agitando per ottenere una proroga dell’incarico oltre il triennio previsto. E al ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, di cui è stato fedele capo di gabinetto, ha fatto capire che si accontenterebbe di un prolungamento di 12/18 mesi oltre i fatidici 65 anni. Peccato sia stato nominato da appena un anno e mezzo e che il suo mandato scadrà quindi solo a febbraio 2024. Ma lui, forte del cattivo esempio fornito da Quirinale e Governo, a vantaggio dell’attuale CSMD, l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, che potrà restare CHOD fino ai 67 anni, non vuole essere da meno. E spera di farsi prorogare prima dell’arrivo dei “barbari” in via XX Settembre. Così, invece di vergognarsi per aver fatto sfilare alla festa dell’Esercito soltanto ambulanze e cavalleggeri (ed uno, poverino, è perfino caduto), è convinto di essersi adeguato al disgusto di Guerini (quello che sognava la NATO) per gli armamenti, tanto da poter ora ambire alla proroga.
Ma in questa frenesia è in buona compagnia, grazie all’ineffabile arrampicatore paracadutista Carmine Masiello, cioè all’attuale SCSMD. Già consigliere militare dell’ex-premier Paolo Gentiloni, poi vice-direttore del DIS, in passato si è autocandidato un po’ a tutto. Adesso a cosa aspira? Ad ottenere la quarta stella “funzionale”, in modo tale da mettersi alla pari col collega Francesco Paolo Figliuolo, che l’ha gia’ ottenuta come capo del COVI (Comando Operativo di Vertice Interforze). Perché l’astuto Masiello sa perfettamente che Figliuolo è il più autorevole candidato per succedere a Serino come CSME e non vuole darsi per vinto senza combattere e tentare poi anche la scalata a CHOD.
I suoi alleati sono diversi. Tra loro, c’è sicuramente il successore di Rolando Mosca Moschini al Consiglio Supremo di Difesa, Francesco Saverio Garofani, ma a quanto pare anche Cavo Dragone, molto sensibile ai suggerimenti del Quirinale, a cui deve lo stravolgimento delle vecchie regole che gli hanno consentito di diventare CSMD malgrado l’età avanzata. D’altra parte, il conferimento spetta a lui e se non l’ha fatto e’ solo perché nell’ultimo Comitato dei CSM, ha registrato solo pareri contrari.
E poi Masiello ha stabilito un ottimo rapporto con il capogruppo leghista in Commissione Difesa di Montecitorio, l’emergente operatore in informatica gestionale Roberto Paolo Ferrari.
Come si suol dire, “roba forte”.
Sullo sfondo, a parte le frenesie di poter aprire l’ombrello politico per ottenere ulteriori riconoscimenti da parte di un governo impegnato a fare gli scatoloni, per Serino e Masiello ci sarebbe anche qualcosa di più importante. Per esempio la scelta dei nuovi carri armati per il nostro Esercito. Serino si è innamorato nientemeno che di quelli svedesi (!), oltretutto piuttosto vecchiotti, mentre Masiello preferisce non pronunciarsi. Anche perché sa che Guerini aveva espresso invece una preferenza per i carri tedeschi (che pare siano i migliori) o francesi, nel quadro di un’alleanza strategica. Ma il CSME, non sembra voler sentire ragioni e prepara un viaggio in Svezia.
Insomma, in via XX Settembre e dintorni, c’è un bel caos. E Guerini sembra preoccuparsi più della sistemazione del fedele Fausto Recchia in Fincantieri (in Leonardo hanno fatto barricate per impedirne l’arrivo) che del futuro delle Forze Armate. Amen.